Chi è Chiara Corbella la mamma di 28 anni a cui sarà intitolata una via a Roma.

Chiara era una donna che scelse di morire per dare alla luce il suo bambino. E, adesso, dopo la notizia che la mamma coraggiosa diventerà beata, la città di Roma ha deciso di intitolarle una strada, una piazza o un giardino.

Chiara Corbella Petrillo era nata a Roma il 9 Gennaio del 1984. La sua è una vera e propria storia di santità e sacrificio. Legata alla fede fin da piccola, dall’età di cinque anni Chiara frequenta una comunità del Rinnovamento nello Spirito. Sposata con Enrico Petrillo il 21 Settembre 2008, quando di ritorno dal viaggio di nozze scopre di essere incinta.

Sul sito web a lei dedicato, chiaracorbellapetrillo.org, si legge però che le ecografie mostravano una grave malformazione. Alla bambina, cui verrà dato il nome di Maria Grazia Letizia, viene diagnosticata un’anencefalia. Chiara Corbella Petrillo e il marito scelgono di portare avanti la gravidanza e la piccola, che nasce il 10 Giugno 2009, muore dopo poco più di mezz’ora.

Dopo aver perso altri figli durante la gestazione Chiara decise, dopo che le diagnosticarono un male tremendo, di rinunciare alle cure per far nascere sano Francesco, il suo terzo bambino.

La sua vita si è spezzata per sempre a soli 28 anni nel 2012 e nel 2017 è stata avviato per lei il processo di beatificazione. La sua città infatti non ha mai dimenticato il gesto d’amore materno e coraggioso.

Chi è Chiara Corbella: la scelta di portare avanti la gravidanza

Grazie alla sua decisione tutto va per il meglio, le ecografie confermavano la salute del bimbo che cresce forte e sano. Fino al quinto mese di gravidanza quando a Chiara viene scoperta una brutta lesione della lingua e i medici le diagnosticano un carcinoma.

Nonostante questo, Chiara ed Enrico combattono ancora, uniti, forti e soprattutto insieme per difendere il loro Francesco. Decidono così di portare avanti la gravidanza mettendo a rischio la vita della mamma, a causa del tumore.

Chiara, infatti, solo dopo il parto si è potuta sottoporre ad un nuovo intervento chirurgico più radicale e poi ai successivi cicli di chemio e radioterapia ma il tumore a quel punto, si era già esteso a linfonodi, polmoni, fegato e persino all’occhio destro, poi coperto per limitare le difficoltà visive. Muore il 13 Giugno del 2012.

La dedica di Roma

L’obiettivo, adesso, è dedicarle un luogo della Città Eterna entro il Giubileo del 2025. A citarla nel discorso d’insediamento la presidente del Consiglio dei Ministri e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, la quale ha nominato Chiara tra le 16 grandi donne che l’hanno ispirata.

Nel frattempo anche la Chiesa ha avviato la pratica per farla diventare beata. Una storia, la sua, che si è diffusa in tutto il mondo e che ha ispirato anche la scrittura di molti libri, uno dei quali, traendo ispirazione da una delle sue frasi preferite, si intitola: “Siamo nati e non moriremo mai più”.

Corbella per il suo sacrificio vedrà una strada di Roma chiamata con il suo nome. L’assessore capitolino Tobia Zevi, con un post pubblicato sui propri canali social, ha ricordato il gesto della donna e ha detto:

“Per salvare il suo terzo figlio Francesco, dopo averne persi già due in passato, Chiara Corbella decise di non curare il cancro che la stava colpendo per portare avanti la gravidanza. Una storia straziante, di una sofferenza indicibile. Scomparsa nel 2012, Roma le dedicherà un luogo della città per portare avanti la sua memoria”.

“La storia, la vita e le opere di Chiara Corbella hanno avuto un’ampia eco a livello nazionale e internazionale” si legge nell’atto votato in Campidoglio. La richiesta di procedere all’intitolazione era stata portata in Aula Giulio Cesare dal gruppo di Fratelli d’Italia che nel provvedimento approvato a larga maggioranza dai consiglieri comunali si legge:

“La sua vita è diventata un esempio per tantissime persone, in particolare tra le giovani generazioni, affermandosi come modello di speranza e amore per la vita e la famiglia. Ed è per questo che è opportuno che Roma Capitale le renda omaggio anche in vista della celebrazione del prossimo Giubileo universale della Chiesa cattolica nel 2025”.