In occasione dell’anniversario della guerra di Corea, il ministro degli Esteri nord coreano paragona la situazione dell’isola a quella che generò il conflitto del 1950-53: bersaglio delle critiche sono in particolare Usa e Corea del Sud, accusati di stare “facendo il possibile per innescare una guerra nucleare“.

La Corea del Nord si rivolge a Washington e Seul nel rapporto pubblicato dall’Istituto per gli studi americani del ministero degli Esteri di Pyongyang. Nel mirino dell’agenzia di Stato Kcna c’è un “delirante confronto militare anticomunista”.

Tali mosse bellicose degli Stati Uniti hanno spinto le tensioni militari nella penisola coreana e nell’Asia nordorientale, già sprofondate in una situazione estremamente instabile, sull’orlo di una guerra nucleare.

Quelli degli Stati Uniti, in particolare, sono considerati dalla Corea del Nord “preoccupanti atti ostili“. Gli Usa stanno “invadendo senza ritegno la sovranità e la sicurezza” del Paese, che sarebbe sull’orlo di una reazione. Una situazione non molto differente, a detta di Pyongyang, da quella che, 73 anni fa, provocò il conflitto tra le due Coree.

La Corea del Nord minaccia gli Usa di una guerra nucleare “senza precedenti al mondo”

La Corea del Nord sottolinea poi come un’eventuale guerra nella penisola “si espanderebbe rapidamente in una guerra mondiale“. Quest’ultima potrebbe sfociare in “una guerra termonucleare senza precedenti al mondo”. Ciò porterebbe alle “conseguenze più catastrofiche e irreversibili” per la pace e la sicurezza non solo della regione asiatica, ma di tutto il mondo.

Washington, dunque, è ancora una volta invitata a ritirare la propria “anacronistica politica ostile” e la sua persistente minaccia militare contro il Nord. Il leader Kim Jong-un, dal canto suo, continua il suo piano di modernizzare l’esercito e di sviluppare un arsenale sempre più fornito e potente. Lo dimostrano i continui test di Pyongyang, compreso l’ultimo lancio del primo missile balistico intercontinentale a combustibile solido.

Le proteste contro gli Stati Uniti in occasione dell’anniversario della guerra di Corea

Proprio in una forma di protesta contro gli Usa, decine di migliaia di persone hanno affollato lo stadio di Pyongyang. Nel giorno dell’anniversario della guerra di Corea, che ricorre il 25 giugno, i manifestanti si sono riuniti per protestare “contro l’imperialismo statunitense“.

Tra i loro slogan quelli che invitano a far “pagare a caro prezzo agli imperialisti statunitensi il sangue versato dalla nazione coreana”.

Gli Stati Uniti sono il capo della guerra e del massacro. Gli Stati Uniti sono il distruttore della pace.

La guerra di Corea iniziò il 25 giugno 1950, dopo che la Corea del Nord invase la Corea del Sud. L’obiettivo, mai sopito, era quello di riunire la penisola coreana sotto Pyongyang. Nel conflitto, che coinvolse gli Usa e altri 20 Paesi alleati di Seul, ci furono circa 2 milioni di vittime. La guerra si concluse con una tregua e non con un trattato di pace.

Il 25 giugno ha lasciato una ferita non rimarginata sul popolo nordcoreano. Come risultato della guerra di aggressione lanciata dagli imperialisti statunitensi, la nazione ha subito enormi disgrazie e solo un forte esercito può difendere la vera pace e tutto ciò che è prezioso su questa terra.

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