Il fondo sovrano del Qatar è interessato ad investire negli USA. La Qatar Investment Authority sarebbe vicino all’acquisto delle quote di minoranza dei Washington Wizards per una cifra intorno ai 4 miliardi di dollari.
Il fondo sovrano del Qatar investe negli USA
Hamad Al-Thani sarebbe sempre più vicino ad investire negli USA. Secondo quanto riportato da CNBC ed Al Jazeera, il fondo sovrano del Qatar sarebbe interessato ad acquistare una quota di minoranza di Monumental Sports & Entertainment, la società che detiene le quote di maggioranza dei Washington Wizards. Monumental Sports & Entertainment detiene inoltre le quote dei Washington Mystics della WNBA e dei Washington Capitals della NHL. Questo sarebbe il primo investimento del fondo sovrano del Qatar negli Stati Uniti.
La NBA però sta visionando l’offerta, che se dovesse essere approvata verrà confermata nei prossimi giorni. L’investimento dovrebbe portare nelle casse di Monumental circa 4 miliardi di dollari per il 5% delle proprie quote. Secondo una policy della NBA lei fondi sovrani di altri stati possono acquistare quote di minoranza delle proprie squadre senza superare però il 20% delle quote totali. La NHL invece avrebbe già accettato l’acquisizione e si attende solo il via libera da parte della NBA.
Le nuove regole NBA favoriscono l’espansione verso oriente
Nello scorso novembre, il consiglio della NBA ha approvato un cambio nelle regole che consente ai fondi sovrani di investire nelle squadre senza però raggiungere quote superiori al 20%. Questo cambiamento nelle regole NBA è il primo passo ad un cambiamento storico all’interno del movimento sportivo americano. Naturalmente però l’NBA e le altre leghe americane, esamineranno le proposte fatte da fondi esteri e li sottoporranno ad un estremo regime di controlli prima di approvare le transazioni. E’ un esempio il trattamento durato nove mesi che ha dovuto attendere Mikhail Prokhorov prima di acquistare i Brooklyn Nets nel 2009.
Il nuovo regolamento che consente ai fondi sovrani, soprattutto del Medio Oriente, di investire nell’NBA arriva in un momento in cui l’NBA sta provando ad espandersi in nuovi mercati. Nella scorsa stagione l’NBA decise di puntare in Medio Oriente offrendo al pubblico di Abu Dhabi una partita di pre-season tra i Milwaukee Bucks ed gli Atlanta Hawks. Le partite di pre-season negli Emirati sono inoltre state confermate anche per questa stagione, ma vedranno come protagonisti i Minnesota Timberwolves ed i Dallas Mavericks. L’NBA avrebbe inoltre parto il primo negozio finisco nel paese per provare a diventare sempre più popolare anche in quella parte di Mondo.
Al Thani sembra interessato a comprare quote in vari sport americani e potrebbe in futuro provare a spingere per acquistare il controllo totale di una squadra. I Los Angeles Angels della MLB sono stati in vendita per lungo tempo e potrebbero tornare in vendita qualora fosse presentata un offerta valida al proprietario della squadra Arte Moreno.
Dall’Europa all’America, i fondi sovrani vogliono conquistare lo sport
I fondi mediorientali hanno investito miliardi nel calcio negli ultimi 15 anni. Sheikh Mansour bin Zayed Al Nahyan, proprietario del Manchester City con il suo fondo City Group ha iniziato a comprare squadre di calcio in giro per il Mondo arrivando anche negli Stati Uniti. La società di Mansour è infatti proprietaria dei New York City FC della MLS.
Il fondo del Qatar invece è molto vicino all’acquisto del Manchester United per una cifra intorno ai 7 miliardi di euro. Al Thani, sceicco proprietario anche del Paris Saint-Germain, potrebbe inoltre utilizzare il collegamento con la famiglia Glazer, per provare ad acquistare quote dei Tampa Bay Buccaneers della NFL.
Secondo molti giornalisti e commentatori l’interesse da parte dei fondi sovrani arabi nei confronti degli sport americani, così come avvenuto nel calcio, sarebbe una manovra per migliorare la propria immagine tramite lo sport. Questa pratica è chiamata Sportwashing ed è una sorta di propaganda attuata attraverso l’acquisto o la sponsorizzazione di squadre o eventi sportivi.
Lo Sportwashing non è una pratica nata di recente, ma è di recente che il termine è diventato di uso comune, anche grazie agli investimenti dei fondi sovrani del Medio Oriente soprattutto nel calcio. Possiamo comunque parlare di sportwashing riferendoci anche alle Olimpiadi del 1936 di Berlino, volute fortemente da Adolf Hitler o ad esempio ai Mondiali del ’78 voluti dall’Argentina sotto la dittatura militare di Videla.