Tra le misure che il governo guidato da Giorgia Meloni potrebbe approvare nella legge di Bilancio 2024, una delle più probabili e attese è quella degli aumenti delle pensioni minime. A spingere maggiormente sugli importi dei trattamenti minimi è Forza Italia che, già in campagna elettorale, aveva puntato tutto sugli assegni mensili di chi prende di meno. Sarà una misura “bandiera”, anche in vista delle elezioni europee in programma per il prossimo anno. Ma è un dato di fatto che anche gli altri partiti della maggioranza di governo dovrebbero convergere su una misura resa ancora più necessaria dal generale aumento dei prezzi di questo ultimo anno e mezzo.

Due, pertanto, sono le ipotesi che si fanno strada per il prossimo anno e che dovrebbero essere introdotte con la Manovra 2024. Intanto, proprio con il pagamento delle pensioni di luglio 2023, l’Inps pagherà gli aumenti spettanti a chi prende la pensione minima. Gli aumenti derivano dalle misure della legge di Bilancio di quest’anno, con i relativi arretrati a decorrere dallo scorso mese di gennaio.

Pensioni minime in aumento fino a 700 euro al mese: ecco le ipotesi del 2024

Si preannunciano ancora in aumento le pensioni minime per l’anno 2024, dopo gli incrementi già introdotti con la legge di Bilancio 2023 che entreranno a regime con il pagamento delle pensioni del mese di luglio prossimo. I partiti della maggioranza sarebbero d’accordo nel far convergere, tra le misure di riforma della previdenza, gli aumenti degli assegni pensionistici che, per gli over 75 anni, sono arrivati quest’anno a 600 euro mensili. Infatti, per i pensionati che prendono la pensione minima, a partire dal mese di luglio l’importo base arriverà a 599,82 euro, mentre per chi percepisce il trattamento minimo e non ha ancora compiuto i 75 anni di età, il trattamento minimo sale a 572,20 euro.

Tuttavia, per il prossimo anno il governo dovrebbe prevedere ulteriori ritocchi degli assegni minimi, con un maggiore incremento ai pensionati over 75. Le opzioni sarebbero due, ovvero quella di aumentare di 30 euro tutte le pensioni minime, a prescindere dall’età, oppure – nella seconda ipotesi – incrementare di 100 euro le pensioni minime degli over 75 che, con gli aumenti del 2023, arriverebbero il prossimo anno a percepire 700 euro mensili.

Aumento pensioni pagamento luglio 2023 e arretrati, ecco per chi e di quanto

Sia nell’una che nell’altra ipotesi, sarebbero già pronte le stime di quanto peserebbe l’aumento delle pensioni sui conti pubblici. Il costo va dal mezzo miliardo agli 800 milioni di euro, a seconda del parametro scelto dal governo per differenziare gli incrementi mensili. Per interventi più robusti e ad ampio raggio, l’investimento varierebbe dai due agli otto miliardi di euro. Intanto, con il pagamento delle pensioni di luglio 2023, i percettori delle pensioni minime avranno gli aumento nel cedolino mensile che varierà a seconda dell’età. Chi ha meno di 75 anni avrà un aumento mensile dell’1,5 per cento, per un importo che passerà a 572,20 euro; chi ha già compiuto i 75 anni di età, invece, otterrà un aumento del 6,4% che porterà l’importo mensile a 599,82 euro.

A confermare l’arrivo degli aumenti – la cui decorrenza è fissata al 1° gennaio 2023 – è l’Inps che ha fornito indicazioni nella circolare 2329 di qualche giorno fa. Proprio per il ritardo nell’accredito dei nuovi importi, l’Istituto previdenziale pagherà anche gli arretrati dei primi sei mesi di quest’anno. Inoltre, l’adeguamento al tasso di inflazione osservato nel 2022 del 7,3 per cento, è inferiore al tasso effettivo che è dell’8,1 per cento. La differenza dello 0,8 per cento sarà versata, come avviene di solito, a gennaio 2024 con il relativo conguaglio di tutto il 2023.