Ripartono i lavori per la riforma delle pensioni 2024. Lunedì 26 giugno ci sarà un nuovo incontro tra governo e sindacati, con l’obiettivo di fare qualche passo in avanti rispetto alle riunioni precedenti.
Riforma pensioni 2024, il tempo stringe
Il 31 dicembre 2023 scadrà Quota 103 e il governo, con la Lega in testa, vuole fare di tutto per scongiurare un ritorno alla Legge Fornero. Allo stesso tempo però, è innegabile che lo stallo di questi mesi abbia ritardato di molto i lavori ed è quasi impossibile riuscire a mettere in piedi una riforma strutturale che mandi definitivamente in soffitta la Fornero.
Quota 41 impossibile, conferma di Quota ipotesi più probabile
Ad aprile Quota 41 è scomparsa dal Def. L’uscita anticipata dal lavoro con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica, rimane soltanto un’utopia poiché mancano le coperture. La misura infatti osterebbe più di 4 miliardi il primo anno di attivazione, per toccare i 75 miliardi totali in dieci anni. Anche la Lega ha gettato la spugna. Riccardo Molinari, capogruppo del Carroccio alla Camera, ha dichiarato: “Con pochi miliardi a disposizione, Quota 41 non si fa”.
Dunque, che si fa? Dato che il tempo stringe e non ci sono soldi, la strada più semplice da percorrere è quella della conferma per un altro anno di Quota 103, la misura introdotta dal governo Draghi che prevede l’uscita dal lavoro a 62 anni d’eta e 41 anni di contributi. Una soluzione che non piace alla Lega, la quale però non ha ancora delineato una strada alternativa che non sia Quota 41 per tutti.
Staffetta generazionale e Opzione Donna
I tecnici del Ministero del Lavoro stanno verificando l’efficacia e la sostenibilità di ulteriori forme di staffetta generazionale, per incentivare l’uscita dei lavoratori più anziani in cambio di un ingresso di giovani, magari affiancati dai senior lungo i loro primi passi.
Altro nodo da sciogliere è quello di Opzione donna, prorogata per tutto il 2023, ma con una versione che prevede più paletti e restringe di molto la platea rispetto al passato. I sindacati premono per tornare alla versione precedente.
La staffetta generazionale dovrebbe da sempre essere attiva. Invece, soprattutto ultimamente, si assiste al contrario, con sempre più pensionati che continuano a lavorare, spesso illegalmente, senza lasciare spazio ai giovani, che se gli viene proposto un lavoro dignitosamente retribuito, lavorano, ed anche meglio dei loro vecchi.