I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Sapri hanno tratto in salvo a Salerno un bimbo bloccato in auto da circa 30 minuti. È successo, per la precisione, nella località di Vibonati. Il bambino ha tre anni ed era rimasto chiuso all’interno della vettura della madre, che ha subito chiamato i soccorsi.
Salerno, bimbo bloccato in auto a Vibonati: cos’è successo
Si è risolta per il meglio la vicenda che ha visto al centro un bambino di tre anni che era rimasto chiuso all’interno dell’automobile della madre per almeno mezz’ora. Ad avvisare i soccorsi è stata la stessa donna che, impossibilitata a intervenire, ha presto chiesto aiuto per salvare il proprio figlio.
La signora in questione aveva lasciato accidentalmente le chiavi e il cellulare dentro l’abitacolo ed era in preda al panico. Così si è rivolta ai militari che in quel momento erano impegnati in un servizio di pattuglia. Essi hanno proceduto con l’operazione e hanno liberato il bimbo rimasto prigioniero nella vettura.
L’auto della donna si era chiusa a causa dell’attivazione automatica della chiusura centralizzata e il piccolo era rimasto dentro, senza sapere bene cosa fare. Anche la mamma era molto spaventata e aveva molta paura. Per fortuna però tutto è andato per il verso migliore.
I carabinieri nello specifico hanno deciso di rompere il vetro del finestrino e hanno estratto il bambino. Quest’ultimo è stato portato d’urgenza in ospedale, dove è stato visitato da medici e infermieri. L’esito del controllo medico è stato positivo e il piccolo è risultato essere in buone condizioni di salute. Ora è sano e salvo, non e in pericolo e sta bene.
La mamma del bambino di tre anni, come anticipavamo prima, era davvero spaventata e in preda al panico. Questo perché purtroppo accade spesso di chiudere accidentalmente i bimbi all’interno delle vetture o addirittura di abbandonarli. La tragedia più recente in Italia si è verificata circa due settimane fa a Roma, quando una piccola di 14 mesi ha perso la vita.
Cos’è la Forgotten baby syndrome
Sebbene il caso che riguarda oggi Vibonati, località in provincia di Salerno, sia ben diverso da un caso di abbandono di un minore o di un bambino piccolo in auto, è bene specificare che oggi esiste la cosiddetta “Forgotten baby syndrome”, abbreviata comunemente con “Fsb”.
Si tratta appunto del fenomeno in cui dei bimbi vengono dimenticati nelle auto parcheggiate. Su questo tema non vi è oggi un’ampia letteratura scientifica. Si pensa comunque che nell’adulto si crei una sorta di vuoto di memoria che fa saltare un passaggio nelle cose da fare.
Per capire meglio ciò di cui stiamo parlando, possiamo riprendere uno studio eseguito dai ricercatori e dai dottori del Dipartimento di Neuroscienze Umane dell’Università Sapienza di Roma. L’analisi, pubblicata sulla Rivista di psichiatria nel numero di marzo-aprile 2020, presenta un monitoraggio del fenomeno negli Stati Uniti d’America. I dati che emergono sono molto interessanti poiché su un totale di 171 casi osservati, il 73% riguardava minori che erano stati lasciati in automobile da persone adulte. La metà quest’ultime inconsapevoli.
Gli esperti scrivono sullo studio:
La metà degli adulti era inconsapevole, o se ne era dimenticato. Nella maggior parte dei casi tali episodi coinvolgono soggetti adulti che hanno funzionalità psichiche e cognitive perfettamente integre.
Ma come mai ciò avviene? A dire la verità le cause possono essere varie e, come precisano i ricercatori
non sono tali da essere riferibili in senso univoco e lineare a condizioni di rilevanza psicopatologica.
C’è però un dato desumibile da queste specifiche ricerche. Sembra che il fenomeno avvenga a causa di un deficit transitorio della performance della memoria. Una sorta di vuoto di memoria che si può verificare nelle persone. Uomini, donne, ma anche ragazzi e bambini.
Le conclusioni dunque dello studio indicano che l’abbandono da parte di persone adulte di minori all’interno di automobili può essere legato ad alterazioni che riguardano la funzionalità della memoria di lavoro. Sull’analisi si legge:
I casi di morte di minori in seguito all’abbandono all’interno di veicoli da parte di adulti possono essere connessi all’alterazione del normale funzionamento della funzionalità di memoria di lavoro.