Donald Trump nella giornata di ieri ha chiuso l’annuale Faith&Freedom Coalition’s Road to Majority Policy Conference, tenendo un discorso di fronte a una platea di oltre tremila sostenitori e repubblicani evangelici. L’ex presidente da questi è stato accolto come l’unico vero candidato del partito alla presidenza per il 2024. Trump, sul palco dell’Hilton di Washington, ha sobillato i sostenitori, dichiarando che “incriminano me per attaccare voi, provano a silenziare me per silenziare voi“.
Trump parla ai repubblicani evangelici e si scaglia contro Biden e la giustizia
L’ex presidente ha chiuso la conferenza dopo che sui giorni scorsi sul palco sono passati i suoi avversari interni: Mike Pence, che ha perorato la causa per un divieto nazionale all’interruzione di gravidanza dopo la quindicesima settimana; il governatore della Florida Ron DeSantis; e l’ex governatore del New Jersey Chris Christie, il quale è stato fischiato per aver aver usato parole dure contro Trump. In modo provocatorio, l’ex presidente ha domandato al pubblico, alquanto entusiasta, se “anche gli altri candidati avessero avuto un’accoglienza del genere“.
Durante il comizio, l’ex presidente ha seguito a ruota lo stesso copione dei precedenti, parlando di Biden come del “peggior presidente della storia Usa” e accusando la giustizia di essere “manipolata” e di aver avviato una “caccia alle streghe nei sui confronti“. L’intervento di ieri, inoltre, coincideva con un anniversario di un evento spartiacque negli Stati Uniti, ossia la grave sentenza della Corte Suprema che ha di fatto abolito il diritto all’interruzione di gravidanza a livello nazionale.
Trump si è poi concentrato su questioni rilevanti di politica estera, dichiarando: “Con me presidente, Mosca non avrebbe invaso l’Ucraina e la Cina non parlerebbe in questi termini di Taiwan“. Ha poi fatto un riferimento alla notizia emersa nei giorni scorsi sull’unità di intelligence di Pechino sull’isola caraibica: “Se fossi io presidente darei alla Cina 24 ore di tempo per togliere le sue spie da Cuba“. Per quanto riguarda invece la ribellione del gruppo mercenario Wagner su Mosca, prima di salire sul palco aveva scritto un criptico post sul social media Truth avvertendo di “fare attenzione a quello che vi augurate, il prossimo potrebbe essere molto peggio!“.
Ha poi toccato una questione significativa per repubblicani evangelici, ossia l’aborto. Trump ha rivendicato di essere “il presidente più pro-life della storia Usa e anche il primo che ha partecipato ad una marcia contro l’aborto qui a Washington“. Ha ricordato quello che lui considera un successo (ma che è un grave fallimento per una società democratica), ossia aver aperto la strada alla sentenza del massimo tribunale americano.