Secondo quanto riportato dal New York Times, il quale fa riferimento a fonti dell’intelligence, le autorità degli Usa erano state informate da giorni dei piani in Russia del capo dellla Wagner Yevgeny Prigozhin. Ai responsabili della sicurezza nazionale degli Stati Uniti già mercoledì era stato riferito che Prigozhin si stava preparando ad agire. Ciò avrebbe suscitato una preoccupazione immediata che avrebbe influenzato anche il controllo di Mosca sul suo arsenale di armi nucleari. Il Wall Street Journal rende noto, invece, che il Dipartimento di Stato degli States sta pianificando di ritardare nuove sanzioni contro le attività del gruppo Wagner in Africa, in precedenza previste per le attività estrattive nel continente. Il funzionario ha dichiarato che “Washington non vuole dare l’impressione di schierarsi“.

Russia, rientra la ribellione di Prigozhin, di cui gli Usa erano informati da giorni

Il gruppo Wagner, dopo essersi ribellato, si è fermato a 200 chilometri da Mosca. L’annuncio dell’arresto dell’avanzata arriva dopo ore di grande tensione nella capitale, con numerose persone scappate e una massiccia evacuazione degli edifici pubblici. Inoltre, le forze Wagner hanno anche interamente abbandonato Rostov-sul-Don, dove erano riusciti a prendere il controllo del quartier generale militare da cui dipendono le operazioni militari in Ucraina. I membri del gruppo Wagner hanno lasciato Rostov tra gli applausi e parole d’incoraggiamento.

Il Cremlino ha dichiarato che i combattenti di Wagner non saranno perseguiti penalmente, per rispetto dei meriti guadagnati nella guerra contro l’Ucraina. L’accordo che è stato raggiungo prevede che il fondatore della Wagner, Prigozhin, si recherà in Bielorussia e perderà il controllo del Gruppo Wagner, in cambio della caduta delle accuse di incitamento all’insurrezione armata. Per quanto riguarda, invece, i mercenari del gruppo, questi faranno ritorno ai loro campi. Per chi lo vorrà, sarà possibile firmare contratti con il ministero della Difesa russo, a condizione che di non aver partecipato al tentativo di insurrezione. Putin si è detto “riconoscente a Lukashenko” per il suo ruolo da mediatore.

Con l’accordo negoziato dal presidente bielorusso, probabilmente il gruppo Wagner sparirà come attore indipendente guidato da Prigozhin nella sua forma attuale, secondo quanto scrive l’Institute for the Study of War. Non appare tuttavia chiaro quale sarà il destino del personale Wagner che non ha preso parte alla ribellione e di chi invece lo ha fatto. Non sono definiti nemmeno i futuri rapporti tra le forze Wagner, il Ministero della Difesa russo e le Forze armate russe. Il portavoce di Putin, Peskov, ha precisato che qualsiasi rimpasto militare è prerogativa esclusiva di Putin e non è stato “quasi” discusso durante i negoziati. All’interno del rapporto redatto dall’Istituto per lo studio della guerra vengono evidenziate le debolezze della Russia emerse con l’insurrezione della Wagner e l’accordo:

Questo accordo è una soluzione a breve termine che ha messo in luce gravi debolezze nel Cremlino e nel Ministero della Difesa russo. […] L’iniziativa di Wagner ha anche mostrato il degrado delle riserve militari della Russia, che sono quasi interamente impegnate a combattere in Ucraina, così come i pericoli della dipendenza da coscritti inesperti per difendere i confini della Russia.

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