Sono templi della cultura la biblioteca della Fondazione Spadolini Nuova Antologia in Pian dei Giullari 36/A a Firenze e la villa “Il tondo dei cipressi” a poche centinaia di metri. Se avete il desiderio di passarci non troverete libri polverosi, ma sale ben allestite per custodire testi che vanno dagli albori del Risorgimento al secondo dopoguerra fino all’età contemporanea.
Migliaia e migliaia di libri che Giovanni Spadolini, giornalista, storico, ministro, presidente del consiglio e presidente del senato, ha lasciato perché il suo desiderio era “quello di vedere le stanze della mia casa a Pian dei Giullari – quando io non ci sarò più – popolate di giovani che studiano le carte e i libri che ho raccolto nel corso di tutta la mia vita”.
Migliaia e migliaia di volumi tanto da non essere sufficiente la villa “Il tondo dei cipressi” dove arrivano ragazzi dei licei per ammirare cimeli garibaldini e sfogliare collezioni nelle stanze dove Spadolini ha vissuto e studiato.
A Pian dei Giullari custoditi migliaia di volumi e cimeli storici che appassionano studiosi e giovanissimi
La sua attenzione per i giovani è stata costante e nel suo testamento a favore della Fondazione ha auspicato una funzione dell’università “più aperta di quella che noi siamo riusciti a costituiti e illuminati da un amore per l’Italia maggiore di quello che noi siamo riusciti a trasmettere loro. Voglio che quella casa, dopo la mia morte, rimanga la casa dei libri. Tutto dovrà rimanere così come è, in cima a quel poggio di cipressi antichi: l’emeroteca, i libri, le collezioni, al servizio delle nuove generazioni di studiosi”.
Dal giorno della scomparsa di Spadolini il 4 agosto del 1994 il “custode” della memoria, dei luoghi e dei libri è Cosimo Ceccuti, storico di prim’ordine, accanto al Professore fino all’ultimo, che lo incontrate alla biblioteca e al “tondo dei cipressi” con l’entusiasmo di un giovanissimo alle prese con lo studioso a caccia di un documento o con un ragazzo desideroso di saperne di più su una camicia garibaldina.
Stefano Bisi
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