Il Milano Pride è una sfilata allegra e colorata di celebrazione dell’identità LGBTQ, ma anche carico di rivendicazioni. Un trenino, carico di figli di coppie omogenitoriali, ha aperto l’evento, portando con sé un messaggio chiaro: “L’amore non si annulla in tribunale” e “orfani di Stato”. Al centro del convoglio, le famiglie arcobaleno hanno sfilato con palloncini e magliette fucsia, fieramente rappresentando la diversità delle loro unioni.
“L’amore non si annulla in tribunale”: le rivendicazioni delle famiglie LGBTQ al Pride di Milano
Le famiglie presenti alla parata provengono da tutta la provincia di Milano, unite dalla recente decisione del tribunale di respingere il ricorso presentato dalla procura contro tre atti di riconoscimento di figli di due donne. Una madre ha dichiarato: “Siamo 400 famiglie da tutta la provincia. Ci sentiamo meglio adesso, ma c’è ancora tanto da fare“.
Tuttavia, il problema persiste per le coppie di due papà. Il tribunale milanese ha annullato la trascrizione dell’atto di nascita di un figlio avuto all’estero con maternità surrogata. Una madre ha sottolineato: “Siamo qui al Pride anche per le coppie di uomini e credo che tutti dobbiamo lottare per i diritti dei nostri figli. Non basta una sanatoria come dice il ministro Roccella, serve una legge“. Il messaggio di lotta e impegno non si è fatto attendere, con la scritta “Non ci fermeremo” sulla fiancata dell’ultimo vagone del treno.
La situazione è particolarmente difficile per una coppia di donne di Bergamo, Arianna e Veronica, che si sono rivolte all’Austria per la procreazione medicalmente assistita. La scelta dell’Austria è stata motivata dalla possibilità di consentire al bambino, a 14 anni, di conoscere l’identità del suo padre biologico. Tuttavia, non potranno registrare il bambino all’anagrafe come figlio di entrambe in Italia, nonostante abbiano preso insieme la decisione di avere un figlio. Per essere riconosciute entrambe come madri, dovranno affrontare un lungo iter burocratico di adozione, che potrebbe richiedere più di un anno.
Nonostante le difficoltà, Arianna e Veronica hanno scelto di rimanere a Bergamo e affrontare la situazione in Italia. Arianna ha affermato: “È vero, altrove avremmo una vita più facile, ma ci piacciono le sfide. Viviamo qui, perché dobbiamo andare via noi?“.
Le storie di queste famiglie sono solo alcune delle tante che dimostrano la necessità di un cambiamento legislativo per garantire i diritti delle famiglie arcobaleno. Durante il Pride di Milano, è emersa una forte richiesta di una legge sulla gestazione solidale e la protezione dei diritti dei minori. Come dichiarato da un militante dell’Associazione Luca Coscioni: “Volere figli non può essere un crimine“.
Il corteo del Milano Pride ha preso il via con migliaia di partecipanti, tra applausi e cori per la libertà. Sindaci, consiglieri comunali e la segretaria del PD, Elly Schlein, si sono uniti al corteo per sostenere la causa della parità e dei diritti.