Il presidente russo Vladimir Putin ha sollevato lo spettro della guerra civile, dopo che Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo di mercenari russi Wagner, ha preso il controllo di parti chiave del sud del Paese. 

Guerra civile russa

Prigozhin, che ha a lungo criticato i vertici russi per la loro gestione della guerra in Ucraina, ha conquistato la grande città strategica di Rostov sul Don, un centro di comando cruciale, a circa 1.000 chilometri a sud di Mosca. 

Anche le sue forze mercenarie del gruppo Wagner sembrano avere un punto d’appoggio intorno a Voronezh, a circa 500 chilometri dalla capitale. 

Putin ha condannato l’insurrezione come “tradimento”, alimentando la prospettiva di un imminente conflitto civile all’interno della Russia. 

Il ministero della Difesa britannico ha definito la rivolta di Prigozhin “la sfida più significativa per lo stato russo negli ultimi tempi”. 

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L’analisi di Alessandro Orsini

Il Prof. Alessandro Orsini, direttore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale, ha analizzato la situazione sul suo profilo Facebook:

“Tutto ciò che di tragico accadrà alla Federazione russa avrà conseguenze tragiche per l’Unione europea. Se in Russia scoppiasse una guerra civile, che causi un danno di 1000 alla Russia, l’Unione Europea riceverebbe un danno di 1000. Se l’esercito russo subisse un danno pari a 1000 in Ucraina, l’Unione europea subirebbe un danno della stessa entità.

La classe dirigente europea, essendo completamente corrotta, concepisce la guerra con la Russia in base agli schemi cognitivi dei tempi di Napoleone. Non si rende conto che 6000 testate nucleari hanno cambiato il futuro delle guerre combattute dalle grandi potenze. Il problema nasce dal fatto che è la prima volta che l’Europa combatte una guerra contro la Russia nucleare.

L’Europa ha combattuto in passato contro la Russia, ma è accaduto prima dell’avvento delle armi nucleari. Essere una classe dirigente fallita significa interpretare il mondo secondo schemi mentali non al passo con il mutamento tecnologico”.

Orsini è poi entrato nel dettaglio dello scontro Prigozhin-Putin:

Su Prigozhin, ho spiegato mille volte che la guerra in Ucraina è una guerra esistenziale per Putin perché contiene il rischio della dissoluzione della Federazione russa e, quindi, è una guerra ad alto rischio di escalation nucleare.

Qualcuno mi chiede per chi faccia il tifo tra Prigozhin e Putin. Io faccio il tifo soltanto per l’Italia, per il mio amatissimo Paese. Tutte le mie analisi sulla politica internazionale iniziano e finiscono con la stessa domanda: “Qual è l’interesse nazionale dell’Italia?”; “Come devono evolversi gli eventi affinché l’interesse nazionale dell’Italia sia tutelato?”.

Negli Stati Uniti, centinaia di conferenze e di articoli hanno questi titoli: “Come devono andare le cose in Russia perché gli interessi americani migliorino?”; “Quali sono gli interessi americani in Ucraina?”; “Quali sono gli interessi americani a Taiwan?” Avete mai sentito di centinaia di conferenze e articoli intitolati: “Quali sono gli interessi nazionali dell’Italia in Ucraina?”. Mai. E sapete perché? Perché se qualcuno tematizzasse questo argomento si capirebbe che l’Italia è piena di traditori dell’Italia giacché le politiche dell’Italia in Ucraina sono totalmente anti-italiane”.

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