Organizzare le vacanze estive sta diventando sempre più costoso, a causa del caro vacanze, con un’ondatra di rincari su prezzi e tariffe di alberghi, aerei e pacchetti vacanze. Il Codacons ha reso noti i numeri sugli aumenti che stanno interessando il comparto dei viaggi, prendendo in esame gli alloggi, i trasporti, i pacchetti vacanze e i pasti. Per quanto concerne gli alloggi, in particolare, le tariffe salgono in media del 13,6% su base annua, con una forte differenziazione lungo la penisola. Il picco si acuisce nelle città d’arte e nelle località balneari. A Firenze i listini di hotel, B&B, e strutture ricettive salgono del +53% rispetto allo scorso anno. Seguono Palermo (+35,9%), Milano (+27,7%), Olbia (+27,2%), Venezia (+25,5%) e Roma (+20,9%).
Codacons, caro vacanze: tariffe di alberghi fino a+53% rispetto allo scorso anno
Prendendo in esame invece il comparto dei servizi legati ai trasporti, si nota che biglietto aereo per un volo nazionale costa il 43,9% in più rispetto allo scorso anno. Se si predilige una meta europea, il rincaro è di +42,6%, mentre per una meta internazionale si attesta intorno al +37%. Secondo i dati rilevati da Assoutenti, ormai, per alcune tratte all’interno del continente europeo i biglietti costano oramai quasi quanto un volo a lungo raggio per New York: volare ad agosto verso Rodi e Tenerife può costare fino a 700 euro e fino a 1.000 euro per Sharm el Sheikh; un volo andata/ritorno Roma-New York viene invece 750 euro.
I prezzi superano i 1.300 euro per andare alle Mauritius, alle Maldive e in Thailandia, tutte e tre mete molto gettonate. Tra le mete analizzate da Assoutenti, il prezzo più alto si riscontra per i voli con destinazione Zanzibar: partendo da Roma occorre mettere in conto una spesa minima di quasi 1.700 euro tra andata e ritorno. Il trasporto ferroviario, invece, rincara del 3,8% mentre benzina e gasolio hanno ripreso la corsa al rialzo.
I pacchetti vacanza invece sono stati colpiti un rincaro medio del +19,2%. Gli aumenti riguardano però anche i pasti in bar e ristoranti, dal momento che il comparto della ristorazione ha applicato aumenti medi del +6,7%, anche in questo caso con un andamento disomogeneo nel Paese: aumenti del +15,3% a Viterbo, +12,3% a Brindisi e +11,5% a Cosenza. I gelati rincarano del 21,8%, le bevande gassate del 20,7%, la birra del +13,9% e gli aperitivi alcolici del +10%. Una cena in casa a base di pesce costa mediamente l’8,2% in più, con punte del +15,6% per il pesce surgelato. I prezzi dell’insalata salgono invece del 10,9%.