Il sogno di tornare a giocare nel Santos e quello di avere Ancelotti alla guida della nazionale brasiliana. Neymar jr ha rilasciato un’intervista all’emittente tv Band Sport durante la quale ha affrontato diversi temi, dal suo presente a quello che vorrebbe per il suo futuro. L’attaccante, classe 92, è un giocatore del Psg ed ha il contratto in scadenza nel 2025 quest’anno ha avuto in infortunio serio ad una caviglia accusato lo scorso febbraio che gli è costato un’operazione e la stagione. Il giocatore ha ancora una valutazione piuttosto importante, il suo valore si aggira sui 70 milioni di euro ma il suo sogno rimane comunque quello di tornare a giocare a casa. “Il mio sogno è di tornare a giocare per il Santos”. Squadra in cui è cresciuto e che ha lasciato nel 2013 per approdare in Europa, a quel tempo al Barcellona e da li ha visto decollare la sua carriera. Ciò non toglie la sua voglia di tornare da dove è partito si sia affievolita, anzi. Nonostante sia ancora nel pieno della sua attività, spera un giorno di poter rientrare i Brasile. “La vita di un calciatore è molto dinamica – ha detto proprio l’attaccante del Paris Saint-Germain – a volte sei in un posto e poi tutto cambia. Ovviamente sogno di giocare di nuovo in Brasile, sogno di giocare di nuovo per il Santos. Spero che un giorno possa accadere. Il calcio è pieno di sorprese”.
Neymar sogna di tornare al Santos e su Ancelotti dice “Noi giocatori lo vorremmo tutti alla guida del Brasile”
Al momento, si diceva, Neymar ha un contratto con i francesi per altri due anni, rinnovato nel 2021 e le capacità economiche del club brasiliano non sembrano tali da poter pensare che possa chiedere di essere ceduto prima della fine dell’accordo in essere. Insomma se proprio dovessero venderlo, i proprietari del Psg potrebbero dirottare la scelta giusto verso squadre inglesi, le uniche che in questo momento avrebbero la forza economica per tentare di comprare il brasiliano. Qualche tempo fa proprio Manchester United e Chelsea si sarebbero fatte avanti chiedendo informazioni. Sulla valutazione attuale poi c’è anche da prendere in considerazione il fatto che Neymar ha 31 anni e la scorsa stagione l’ha terminata anzitempo per un infortunio alla caviglia. Che lui abbia detto che sogna di tornare al Santos certo non è detto che la cosa possa essere imminente. Per quello che invece riguarda un futuro più vicino, l’attaccante ha espresso un altro desiderio. “Mi piacerebbe che Ancelotti venisse a fare l’allenatore del Brasile. Molti di noi già lo conoscono, e lo vorremmo volentieri come C.T. Io, Vinicius Junior, Militão… Lo conosciamo già, conosciamo la sua grandezza. Averlo in squadra sarebbe molto importante”.
I giocatori del Brasile lanciano un appello ad Ancelotti “Tutti conosciamo la sua grandezza”
Lanciato chiaro l’invito all’attuale allenatore del Real Madrid, ha aggiunto: “So che Ancelotti è il piano A della nazionale brasiliana, il presidente vuole contare su di lui e lo vogliamo anche noi giocatori. Ma nulla è ancora confermato. Speriamo che alla fine del suo contratto, si unisca alla squadra nazionale”. Dello stesso avviso è apparso anche Rodrygo che si è lasciato sfuggire: “Non c’è ancora nulla di confermato, speriamo che alla scadenza del suo contratto (con il Real ndr) arrivi in Nazionale”. Ancelotti ha un accordo in scadenza nel 2024 con i Blancos. Nelle ultime ore, tornando a Neymar, il giocatore è finito al centro dell’attenzione dei media brasiliani per una vicenda legata ad un abuso edilizio che stava compiendo per ampliare la sua proprietà di Rio de Janeiro. Il giocatore spesso finisce sulle cronache non per eventi legati al calcio, ma per comportamenti fuori dalle righe che poco c’entrano con il campo. Lui, per questo suo aspetto, si è difeso così. “Non scappo mai da nessuna accusa, al contrario. Conosco il mio talento, so cosa posso fare. Il calcio non è individuale. Se fosse individuale avrei già raggiunto tutti i miei obiettivi, ma non è così. Ovviamente il carico è molto alto a causa del mio nome. Sia in campo che fuori. A volte non sono d’accordo con molte critiche perché è la mia vita personale e faccio quello che voglio. In campo invece si può parlare liberamente”.