Il CEO di Oceangate, Stockton Rush, aveva respinto più volte al mittente gli avvertimenti sulla sicurezza del sottomarino Titan. Questo ciò che emerge dallo scambio di email del 2018 tra Rush- morto nell’implosione del mezzo – e Rob McCallum, l’esploratore americano protagonista di missioni estreme in tutto il mondo. Le conversazioni sono state visionate dalla Bbc.
Il CEO di Oceangate e gli avvertimenti di McCallum sulla sicurezza del sommergibile
Stando a quanto riportato dalla Bbc, nella corrispondenza tra i due, McCallum aveva messo in guardia più volte Stockton Rush sul potenziale rischio a cui stava esponendo i suoi clienti. L’aveva anche esortato a smettere di usare il sottomarino, almeno fino a quando non fosse stato supervisionato da un organismo indipendente. Ma Rush gli aveva risposto di essere
stanco degli attori del settore che cercano di utilizzare un argomento di sicurezza per fermare l’innovazione.
McCallum: “Titan mai certificato o classificato”
McCallum ha riferito alla Bbc che lo scambio di email si è interrotto dopo che gli avvocati di OceanGate avevano minacciato un’azione legale. Lui aveva provato a convincere la compagnia a richiedere una certificazione, ma invano. Il sommergibile- la cui sparizione ha tenuto con il fiato sospeso tutto il mondo, concludendosi nel modo più tragico- non è mai stato classificato né certificato.
Fino a quando un sottomarino non viene classificato, testato e provato, non dovrebbe essere utilizzato per operazioni commerciali di immersione profonda
aveva scritto l’esploratore di una delle sue mail. In quei messaggi Rush aveva inoltre duramente sottolineato:
Abbiamo sentito troppo spesso grida infondate del tipo ‘ucciderai qualcuno’. Lo considero un grave insulto personale.
La società OceanGate, riferisce la Bbc, non ha rilasciato dichiarazioni sullo scambio di email.
Guillermo Soehnlein, co-fondatore di OceanGate (che ha lasciato nel 2013), ha invece dichiarato al Times, nelle scorse ore, che la sicurezza era un elemento fondamentale per la società. Parole pronunciate in risposta anche alle critiche arrivate dal regista del kolossal Titanic, James Cameron.
Titan sommergibile, cos’è successo
Il Titan si era immerso nelle acque, per una visita al relitto del Titanic, lo scorso 18 giugno. Cinque le persone a bordo:
- il CEO e pilota Stockton Rush, 61 anni;
- Hamish Harding, uomo d’affari britannico (58 anni);
- il magnate pakistano Shahzada Dawood (48 anni) e suo figlio Suleman (19);
- Paul-Henry Nargeolet (77 anni), esploratore francese ed esperto di Titanic.
Le ricerche, iniziate una volta persi i contatti con il sottomarino, sono andate avanti per qualche giorno, nella speranza- sempre più debole con il trascorrere delle ore- di riportare tutti a casa sani e salvi. Ieri, 22 giugno, il ritrovamento di alcuni rottami e infine la notizia dell’implosione del mezzo, avvenuta quella stessa domenica. Che avrebbe ucciso all’istante tutti i passeggeri.