Sta creando il caos su tutti i pescherecci italiani la decisione dell’Unione Europea di applicare lo stop alla pratica della pesca a strascico entro il 2030.

Pesca vietata ma i paesi extra europei la rispetteranno?

Tutti i porti italiani sono in mobilitazione per il nuovo regolamento europeo sulla pesca che metterà fuorilegge la pratica della pesca strascico. Da Taranto a Chioggia, da Napoli a Genova, da Cagliari a Palermo, ogni porto dove attraccano i pescherecci è in mobilitazione.

Una decisione che distrugge il nostro mondo fanno sapere i pescatori. Le istituzioni italiane sono quasi totalmente dalla parte dei pescatori ma nulla hanno potuto per contrastare la decisione dei commissari europei.

Il governo italiano aveva già fatto sapere attraverso il ministro Lollobrigida che la proposta dell’esecutivo Ue “ci preoccupa particolarmente, ci preoccupa il modello”, sottolineando come l’inquietudine venisse condivisa con “quasi tutte le nazioni europee”.

Lo scorso febbraio la Commissione europea ha presentato il pacchetto sulla pesca sostenibile, il Marine Action Plan, che intende salvaguardare la salute dei mari e degli oceani. Il nuovo regolamento prevede una progressiva rinuncia alla pesca a strascico entro il 2030 nelle aree marine protette.

Proteste in tutti i porti, da Chioggia la Lega attacca l’Europa

Da nord a sud tutti i pescatori sono in mobilitazione e anche il ministro Salvini ha voluto esprimere la sua vicinanza.

“Giù le mani dalla pesca e dai pescatori italiani: oggi la Lega è orgogliosamente al fianco dei lavoratori contro i nuovi divieti immaginati da Bruxelles. Dalle tasse sulle case ai motori elettrici che fanno ricca la Cina fino alle regole anti-pesca che favoriscono i Paesi extra-Ue: l’Europa è sbilanciata a sinistra e mette a rischio famiglie e imprese italiane. Chi governa ha il dovere del buonsenso, non dell’ideologia. Orgoglioso della posizione, chiara e dura, che la Lega ha espresso ed esprimerà a Bruxelles e a Roma”.

Il senatore di FDI Luca De Carlo dal porto di Chioggia dove era in corso una manifestazione di pescatori ha voluto precisare come sia in pericolo l’intera filiera ittica italiana.

“Parliamo di 6mila pescherecci e 22mila pescatori in Italia, per un giro complessivo di 1,5 miliardi di euro all’anno, che questa Unione Europea vorrebbe azzerare. Noi, invece, vogliamo rivedere questa Ue che punta alla distruzione delle economie nazionali, dalla pesca all’agroalimentare, per favorire le multinazionali e i Paesi a più buon mercato. Il nostro obiettivo è cambiare tutto con le elezioni europee del prossimo anno, ma intanto continueremo a batterci in Italia e in Europa affinché venga mantenuto vivo e sano un settore nevralgico per la nazione”.