Mes o non Mes, l’Amletico quesito ai tempi della politica contemporanea si aggiorna al Mes, Meccanismo Europeo di Stabilità. Ovviamente è diventato un argomento di accesi dibattiti politici in Italia. La questione ha suscitato controversie, analisi e confronti tra le diverse fazioni politiche, con prospettive contrastanti sulla sua adozione e sul suo impatto sul sistema finanziario italiano.
Mes e il Consiglio dei Ministri rinviato
Improvvisi impegni familiari della Presidente del Consiglio hanno portato al rinvio del Cdm, facendo infuriare Matteo Salvini che in quel contesto avrebbe portato le nuove misure riguardanti il codice della strada. Ma una certa collera politica sembra essere presente in casa Meloni, la casa politica ovviamente. La premier non gradirebbe i distinguo, le dichiarazioni buttate lì, soprattutto da parte degli esponenti della Lega, che sul Mes hanno sempre espresso forti perplessità, come quelle recenti proprio del leader Salvini che afferma che l’Italia “non ha bisogno di mettersi in mano a fondi stranieri e a soggetti stranieri anche perché 600mila italiani nei giorni scorsi hanno sottoscritto i buoni del Tesoro per più di 18 miliardi di euro. Quindi io preferisco che le infrastrutture, le scuole e le strade italiane vengano costruite chiedendo i soldi agli italiani, così il debito rimane italiano, mi sento più sicuro”. A dire il vero se si ripercorre la storia politica di Fratelli d’Italia, non mancano le posizioni contrarie al meccanismo europeo, pronunciate dalla stessa Giorgia Meloni.
L’Aventino rovesciato sul Mes
Il risultato di questa confusione, è stato lo storico Aventino rovesciato. Per la prima volta nella storia della Repubblica non è l’opposizione a lasciare solo il governo, ma il contrario: ieri la maggioranza ha disertato la Commissione e l’opposizione si è votata da sola il Mes. Sospendiamo il giudizio rispetto allo spettacolo democratico per un provvedimento così importante, anche se Elly Schlein non si é sottratta al giudizio:“Ho trovato grave che i partiti della maggioranza per le loro divisioni abbiano disertato il voto – ribadisce Schlein – quello del Mes è un tema di credibilita internazionale del Paese per gli impegni presi. Mai si è vista una maggioranza che diserta e lascia all’opposizione il compito di votare”.
Mes, un mistero per gli italiani
Questa mattina su Radio Cusano Campus, nel programma l’Italia s’è desta, mi sono divertito a chiedere agli ascoltatori, cosa fosse il Mes. Battute a parte che facevano riferimento al dualismo calcistico tra Mes-si e Ronaldo, o il riferimento a un noto liquore come il Punto e Mes, la domanda ha generato soprattutto nelle risposte serie, un giudizio negativo, alcuni italiani non si fidano infatti, di come i soldi verrebbero spesi e delle conseguenze sul nostro debito. Il Mes è un meccanismo finanziario istituito dall’Unione Europea nel 2012 come strumento di salvataggio per i paesi membri che si trovano in difficoltà finanziarie. Esso fornisce prestiti condizionati ad un tasso di interesse basso, ma richiede riforme e misure di austerità da parte del paese beneficiario. Insomma siamo di fronte al classico provvedimento che riapre il confronto sulla sovranità degli stati rispetto alle scelte di politica economica. Un tema questo molto più importante del Mes, in quanto le scelte politiche in materia economica, sono oggi fondamentali per capire chi veramente governa la qualità della vita dei cittadini, soprattutto nei momenti di crisi.