Una coppia omogenitoriale composta da due padri si è visto annullare l’atto di nascita del proprio figlio dal Tribunale di Milano, perché il bambino è nato all’estero con la pratica della maternità surrogata.
Maternità surrogata, il Tribunale di Milano accoglie il ricorso della procura e annulla l’atto di nascita del figlio di una coppia gay
La maternità surrogata e le coppie omogenitoriali continuano a far discutere nel nostro paese.
Mentre si attende di conoscere, infatti, il destino della proposta di legge che vorrebbe rendere la maternità surrogata un reato universale, arriva la notizia della decisione del Tribunale di Milano di annullare l’atto di nascita di un bambino nato proprio a seguito di tale pratica.
Dopo il ricorso presentato dalla procura di Milano, in cui si chiedeva tale annullamento, l’ottava sezione civile del tribunale ha provveduto a eseguire l’atto con cui il documento viene invalidato.
I motivi dell’annullamento e la possibilità dell’adozione
Alla base della decisione del Tribunale di Milano, c’è la consapevolezza del divieto imposto dall’attuale normativa nei confronti della maternità surrogata, pratica contro la quale si è, inoltre, più volte scagliata anche la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella.
Per questo motivo, ha specificato il presidente del Tribunale Fabio Roia, nell’atto di nascita è stata cancellata l’indicazione del ‘genitore intenzionale’, che compariva distinta rispetto a quella del ‘genitore biologico’. Essendo vietata la maternità surrogata, è vietata anche la trascrizione di un atto in cui essa è sottoscritta, con la specificazione delle due tipologie di genitori.
Nella nota, il Tribunale sottolinea, comunque, come ai due padri resti aperta la strada dell’adozione del piccolo, prevista dall’articolo 4 della legge 184/1983.