Frasi che sono destinate ad alimentare la polemica quelle della ministra della Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella, che torna a parlare dell’aborto.

Roccella contro l’aborto

La ministra del governo Meloni infatti parla dell’interruzione di gravidanza non come un diritto, bensì come una scelta. E lo fa nel corso di una intervista a Peter Gomez che andrà in onda domani nel programma La Confessione:

L’aborto non è un diritto: c’è una legge che garantisce la libertà alla donna di scegliere anche fino in fondo.

Non solo, perché la stessa Roccella per ribadire il suo pensiero sul tema tira in ballo addirittura il femminismo:

“L’aborto è una questione di grandissime contraddizioni per le donne e lo è ancora oggi. Le femministe storiche, le femministe della differenza, hanno sempre detto che esula dal territorio del diritto. C’è una legge che garantisce l’accesso all’aborto, ma una cosa diversa dal diritto in sé“.

Tuttavia, una battaglia giusta

Nel corso della stessa intervista, la ministra sottolinea l’importanza storica di questa battaglia per una legge sull’aborto ma anche sul divorzio: “Erano giuste e impossibili da evitare in quel momento“. E il merito è tutto dei socialisti:

Tutto il mondo politico era contrario, tranne in parte il Partito socialista. Infatti Loris Fortuna, il firmatario della proposta del divorzio, era un socialista. Marco Pannella e il Partito Radicale, il movimento femminista, il movimento di liberazione della donna – di cui io allora ero leader – eravamo estremamente isolati, soprattutto all’inizio. Marco fece un digiuno lunghissimo di due mesi per andare in televisione, perché allora era impossibile andare in Rai se non si era già nel Parlamento e parlare proprio del referendum”.