Chi sono Shahzada e Suleman Dawood gli eredi di una delle famiglie più ricche del Pakistan, tra le vittime del sommergibile imploso nel fondo dell’Atlantico alla ricerca del Titanic.
Chi sono i miliardari Shahzada e Suleman Dawood
Il sottomarino Titan è imploso per una catastrofica perdita di pressione che ha ucciso sul colpo tutti i passeggeri.
Un comunicato della famiglia alle agenzie descrive Suleman come un “padre amorevole” con un forte interesse per “la fotografia, in particolare quella naturalistica, e l’esplorazione di diversi habitat naturali”.
Era molto preso dalle esplorazioni pericolose, oltre agli abissi era affascinato anche dallo spazio. Era infatti membro del consiglio di amministrazione dell’Istituto californiano SETI per lo studio dell’intelligenza extraterrestre.
Le agenzie riportano anche la versione della zia di Suleman che raccontano dell’ossessione di Shahazada per il Titanic. Inoltre la zia specifica come il ragazzo fosse “terrorizzato” dal viaggio, e che sia andato solo per far contento il padre.
Passaporto inglese un impero da 1,2 miliardi di dollari
Un sistema Usa progettato per individuare i sottomarini nemici ha registrato il tragico evento poche ore dopo l’inizio della missione, questa informazione però è stata divulgata solo dopo che sono stati trovati i primi resti.
Shahzada Dawood, 48 anni, e suo figlio Suleman, 19 anni, appartenevano ad una delle dinastie più importanti del Pakistan. Il padre si era formato tra Stati Uniti e Regno Unito e infatti la famiglia era residente in Inghilterra dove viveva insieme alla moglie Christine e all’altra figlia Alina.
I due hanno pagato 250mila dollari ciascuno per i biglietti ma erano eredi di un impero industriale fondato dal patriarca Hussain Dawood, padre di Shahzada, che comprendeva investimenti in svariati settori: dai fertilizzanti, all’energia, dall’agricoltura fino alle telecomunicaizoni.
Uno dei più grandi gruppi familiari filantropici del Pakistan
Per molti analisti i Dawood sono una famiglia che ha sempre fatto della filantropia il proprio punto di forza. Con un fatturato di circa 1,2 miliardi di dollari nel 2022 dal 1947 hanno contribuito in gran parte all’industrializzazione del Pakistan.
La famiglia Dawood con i propri progetti ha sempre cercato di dare una mano ai giovani pakistani che provenivano da ambienti svantaggiati, attraverso borse di studio e formazione di alto livello.
Dagli anni Sessanta, la Fondazione Dawood si è adoperata per creare scuole di formazione in tutto il Pakistan. In particolare per soddisfare la continua domanda di ingegneri ed esperti di tecnologia.
Come ogni famiglia di miliardario che si rispetti anche su quella degli Dawood ci sono delle nubi legati a qualche scandalo. Nel 2016 la famiglia è stata citata nello scandalo dei ‘Panama Papers’. Shahzada e suo padre Hussain erano indicati come i titolari di vari conti nelle Isole Vergini Britanniche tra il 2005 e il 2009.
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