Ci sarebbe una lite tra famiglie dietro l’omicidio che a Bari, in via Napoli, ha strappato alla vita il 43enne Giovanni Colaianni, morto dopo essere stato raggiunto da due proiettili nella notte tra il 21 e il 22 giugno scorsi. Stando a quanto emerso nelle ultime ore, per il delitto sarebbe finito in manette un 24enne della zona.

Omicidio in via Napoli a Bari: arrestato un 24enne per la morte di Giovanni Colaianni

La svolta nelle indagini riguardanti l’omicidio di Giovanni Colaianni, il 43enne con precedenti trovato morto nell’androne di casa, in via Napoli, a Bari, nella notte tra il 21 e il 22 giugno scorsi, è stata possibile grazie ai rilievi effettuati sulla scena del crimine dagli inquirenti. Una volta intervenuti, dopo essere stati chiamati dal personale del 118, che aveva trovato l’uomo a terra, in gravi condizioni, i carabinieri, supportati dai colleghi della sezione investigazioni scientifiche, avevano proceduto con tutti gli accertamenti del caso, passando anche al setaccio i filmati delle videocamere installate nelle strade limitrofe al luogo del delitto.

In questo modo sarebbero riusciti a ricostruire l’accaduto, arrestando il presunto responsabile, colui che avrebbe sparato alla vittima almeno due proiettili, ferendolo gravemente e provocandone il ricovero e poi la morte. Si tratterebbe di un 24enne della zona. L’ipotesi è che abbia aggredito l’uomo al culmine di una lite scoppiata tra le loro famiglie e alimentata anche sui social, con reciproche accuse. Il ragazzo, disoccupato, avrebbe alle spalle diversi precedenti, come la vittima. È ora indagato per omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

Intanto, nella giornata di oggi, si terrà l’autopsia sul corpo della vittima. Servirà a chiarire quanti colpi abbia ricevuto e quale sia stato quello fatale.

Fermati due minori per l’omicidio del clochard di Pomigliano d’Arco (Napoli)

A Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, gli inquirenti hanno intanto tratto in arresto i due presunti responsabili dell’omicidio di Frederick Akwasi Adofo, il senzatetto di 43 anni originario del Ghana pestato a morte davanti al supermercato in cui era solito chiedere l’elemosina, in via Gramsci. Si tratta di due sedicenni della zona, ora indagati per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà. Sui loro profili social gli inquirenti avrebbero trovato numerose fotografie dal contenuto violento: coltelli, bastoni e altre armi.

Ad incastrarli, il raffronto con le immagini estrapolate dai video di alcune telecamere di sorveglianza installate nei pressi del luogo del delitto, che avevano ripreso nel dettaglio l’aggressione. Non si sa, per il momento, cosa li abbia spinti a compiere un gesto così estremo. Stando a quanto dichiarato da alcuni residenti, non era la prima volta, però, che Frederick veniva picchiato. Una volta, mentre dormiva, dei giovani gli avevano lanciato addosso delle pietre, facendogli del male.

Un’altra volta “un tizio gli diede un colpo di mazza in testa”, senza motivo. Arrivato in Italia a bordo di una barca carica di migranti, una decina di anni fa, lui, dal canto suo, non aveva mai fatto male a nessuno. Nonostante l’abuso di alcol, era una brava persona, secondo chi lo conosceva. Per loro resta il rammarico di non essere riusciti a proteggerlo, nonostante i campanelli d’allarme.

A Pomigliano si muore di indifferenza e di razzismo,

recitava uno striscione apparso ieri alla fiaccolata organizzata in memoria della vittima. Nel luogo che per primo lo aveva ospitato, alla fine Frederick ha trovato la morte. Era stato trovato in fin di vita, la mattina successiva al pestaggio, da alcuni passanti, che avevano avvertito i soccorsi. Una volta ricoverato, nonostante il tentativo dei medici di salvarlo, per lui non c’era stato nulla da fare.