Chi è Paul Henri Nargeolet, l’esploratore francese scomparso mentre era a bordo del Titan, il sottomarino della OceanGate Expeditions di cui da Domenica 18 Giugno si sono perse le tracce dopo l’immersione per una spedizione turistica al relitto del Titanic.
Con lui, c’erano anche il miliardario britannico Harmish Harding, il Ceo di OceanGate, Stockton Rush, l’imprenditore di origini pakistane Shahzada Dawood e suo figlio 19enne Suleman.
Paul Henri Nargeolet ormai considerato morto dopo la diffusione della notizie dell’implosione del sottomarino era un oceanografo ed ex sub della Marina francese, soprannominato “Mister Titanic”. Il suo soprannome deriva proprio perché partecipò alla prima spedizione, nel 1987, due anni dopo il ritrovamento del transatlantico affondato. Nargeolet infatti lo ha visitato più di chiunque altro al mondo.
A “Le Parisien” in un’intervista aveva detto:
“Non ero più interessato al Titanic. Avevo visto o letto rapporti sull’argomento, ma non immaginavo che avrebbe preso un posto così importante nella mia vita”.
Fu anche il primo a riportarne in superficie un oggetto, un piatto d’argento. Ha anche ricoperto il ruolo di direttore della ricerca sottomarina per la compagnia RMS Titanic che detiene i diritti sul relitto.
Chi è Paul Henri Nargeolet: la sua carriera
Nargeolet era sposato con la giornalista televisiva statunitense Michele Marsh, morta nel 2017. I due si erano conosciuti sempre in relazione alle vicende del Titanic, quando venne chiamato per il contatto di una superstite della tragedia.
Nato il 2 Marzo 1946 a Chamonix, nell’Alta Savoia francese, Nargeolet ha vissuto per 13 anni a Casablanca, in Marocco. All’età di 16 anni si è poi trasferito a Parigi per completare i suoi studi.
Nel 1964 ha iniziato la sua carriera nella Marina francese, nella quale ha prestato servizio come ufficiale specializzato in sminamento, ovvero immersioni e interventi subacquei profondi, fino al 1986. Negli anni ’80 si trasferì al Gruppo di intervento subacqueo (GISMER), dove ha anche pilotato alcuni sottomarini. Nel corso della sua carriera ha viaggiato per il mondo recuperando aerei ed elicotteri francesi sommersi e scoprendo anche un relitto romano, situato ad una profondità di 70 metri.
Nel 1986 l’Istituto di ricerca francese IFREMER lo scelse per visionare le ricerche subacquee sul Titanic.
A partire dal 1994, Nargeolet è stato direttore del Center for Maritime & Underwater Resource Management (CMURM) della Michigan State University. Dal 1996 al 2003, ha lavorato con Aqua+, una sussidiaria di Canal+, per la quale ha diretto le missioni subacquee di due sottomarini.
Dal 2007, Nargeolet ha iniziato a lavorare per RMS Titanic, come direttore del programma di ricerca subacquea. Il suo impegno ha incluso l’utilizzo di veicoli a controllo remoto (ROV) nonché il pilotaggio di immersioni sul sito del relitto.
Nell’ambito delle ricerche, il suo lavoro ha portato al recupero di circa 5.500 oggetti nel corso di 35 immersioni. In qualità di esperto del Titanic, ha partecipato alla produzione di due documentari, “Titanic: The Legend Lives On” del 1994 e “Deep Inside the Titanic” del 1999. In seguito ha pubblicato anche un libro, “Dans les profondeurs du Titanic”.
Nel corso di una spedizione della OceanGate nel 2022, ha anche scoperto la presenza di un “ecosistema abissale straordinariamente diverso” su una formazione di basalto vicino al Titanic.
La scoperta del relitto del Titanic
Il relitto del transatlantico affondato nella notte tra il 14 e 15 Aprile del 1912 durante il suo viaggio inaugurale in seguito all’impatto con un iceberg venne scoperto il 1° Settembre del 1985, durante una spedizione guidata dall’oceanografo statunitense Robert Ballard.
Il relitto della nave è adagiato sul fondale dell’Oceano Atlantico settentrionale, a una profondità di 3.810 metri, a 486 miglia dall’isola di Terranova. La prima parte ad essere stata identificata fu una caldaia e il giorno successivo venne individuata la parte principale del relitto.
Da allora, sul luogo dell’inabissamento le spedizioni sono state a decine. Tutte, principalmente organizzate dalla IFREMER e dalla RMS Titanic, tornate più volte sul relitto con diversi sommergibili e veicoli comandati da remoto (ROV).
Le immersioni si sono poi intensificate negli anni ’90. Durante le spedizioni sono state riportati in superficie migliaia di oggetti, tra cui gioielli, bottiglie di champagne, tessuti, e bagagli dei passeggeri.
Nel 1996 si tentò di sollevare una sezione della nave, pesante oltre 20 tonnellate ma, solo con un secondo tentativo, effettuato nel 1998, si riuscì.
Durante un’intervista con l’editore Harper Collins, raccontò il momento in cui vide per la prima volta la prua del Titanic, resa celebre dal film di James Cameron:
“Potevamo vedere le catene delle ancore, gli argani lucidati e i sedimenti presenti nell’acqua. Per 10 minuti nessuno ha fiatato”.