Era troppo innamorato per accorgersi della sua pericolosità, secondo il padre, Mattia Caruso, il 30enne di origini siciliane ucciso dalla fidanzata Valentina Boscaro, rea confessa, il 25 settembre scorso. Nei suoi confronti, ieri, 22 giugno, si è aperto il processo per omicidio volontario aggravato. Secondo gli inquirenti, rischia l’ergastolo. Ma, nel corso dell’udienza, non avrebbe mostrato alcun segno di pentimento di fronte ai familiari della vittima; neanche quando, come ha raccontato il papà, Tino, i loro sguardi si sarebbero incrociati.
Mattia Caruso, ucciso dalla fidanzata con una pugnalata al cuore: le parole del papà all’indomani della prima udienza
Intervistato dal Mattino di Padova all’indomani della prima udienza del processo per omicidio volontario aggravato che vede imputata l’ex fidanzata del figlio, ucciso con una pugnalata al cuore il 25 settembre scorso, Tino Caruso ha ripercorso la relazione che legava Mattia a Valentina, rea confessa del delitto, sottolineando che, fin dall’inizio, l’atteggiamento della ragazza non era piaciuto a lui e sua moglie.
Aveva perso la testa per quella ragazza. Faceva tutto quello che voleva lei. Valentina si era impossessata di mio figlio e questo era un motivo di discussione in famiglia,
ha dichiarato. Più volte, in pratica, i parenti avrebbero provato a mettere in guardia Mattia sui comportamenti di Boscaro, che “lo sfruttava”, “approfittandosi” del suo amore, anche di fronte ai genitori. Stavano insieme da due anni e da un po’ avevano iniziato a convivere, a Padova, quando, forse per gelosia, al culmine di una lite, lei, lo scorso settembre, lo aveva aggredito con un coltello a serramanico mentre erano fermi in un parcheggio. Un gesto che Mattia non aveva mai pensato potesse fare, nonostante, già in passato, lo avesse minacciato di fargli del male. In un audio risalente al luglio 2022, fatto ascoltare in aula dal pubblico ministero, gli diceva:
Non mi hai voluto comprare le ciabatte, vigliacco di un pezzente, non posso neanche uscire in modo decente. E non provare a passare di qua sennò ti ficco un coltello nel cuore.
Dichiarazioni forti, violente, che poi si sarebbero avverate. Il papà di Mattia la accusa ora di essere “satanica”, puntando il dito anche contro la sua famiglia, che non gli avrebbe ancora rivolto delle scuse per quanto accaduto. È convinto, dice, che fossero a conoscenza del delitto compiuto dalla 31enne fin dagli attimi successivi, visto che lei li avrebbe chiamati per avvisarli.
Hanno preso in giro tutti e messo a rischio un amico di mio figlio attribuendogli un reato così terribile,
ha spiegato Tino Caruso. Valentina, infatti, aveva cercato di scaricare la colpa su Giovanni Malara, il 35enne che la sera del delitto aveva incontrato la coppia.
Valentina Boscaro rischia l’ergastolo
Alla fine Boscaro aveva ammesso di aver colpito il compagno, accusandolo però di averla picchiata e maltrattata. In pratica, stando alle sue parole, avrebbe agito per difendersi. Una versione dei fatti non attendibile, secondo la legale che difende la famiglia della vittima, l’avvocata Francesca Betto, che più volte ha messo in luce come, all’interno della relazione – sicuramente tossica – fosse lei ad essere violenta, e non il contrario.
Sul corpo di Mattia era stata rinvenuta un’unica pugnalata, al cuore. La donna, oggi 31enne, rischia l’ergastolo. In attesa della sentenza, è stata messa agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico perché madre di una minore (una bimba di 6 anni avuta da una precedente relazione). Più volte, in questi mesi, il papà della vittima l’ha definita “un diavolo”.
In aula l’ho guardata e anche lei ha guardato me. Ci siamo fissati a lungo e non ha mai abbassato lo sguardo. Non ho visto alcun pentimento e mai una lacrima. È una donna senza lacrime e senza rimpianti.