Pino Insegno è stato scelto dall’MSD come testimonial di “Respiro a Impazzo 0”, la prima campagna contro il tumore ai polmoni pensata per la Generazione Z con degli spot realizzati insieme alla giovanissima influencer Martina Socrate. La scelta del popolare doppiatore e conduttore non sorprende, dato che nelle ultime settimane le sempre più frequenti voci di un suo ritorno in Rai sono diventate certezza. Pino Insegno non ha voluto rilasciare dichiarazioni sull’argomento o confermare le indiscrezioni di una nuova edizione del Mercante in Fiera su Rai 2, dando l’appuntamento alla presentazione dei palinsesti autunnali della Rai de facto confermando la sua presenza.
Pino Insegno influencer e prossimo al ritorno in Rai, l’intervista video
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Pino Insegno come detto da appuntamento a Napoli per capire quali programmi condurrà in Rai la prossima stagione, ma nel frattempo scende in campo nella nuova veste di influencer della parte “Boomer” in un dialogo intergenerazionale con Martina Socrate: “Io ho raccolto tutte le generazioni da quando ho cominciato, sono 42 anni e credo di essere andato in pensione. Devo chiamare l’Inps”, sorride il doppiatore ai microfoni di TAG24 proseguendo “Lo spot racconta l’incontro tra la mia generazione e quella di una ragazza ventenne sulla realtà quotidiana e le cose giuste da fare. Questo scontro si risolve in sei piccoli spot da 2 minuti in cui si evince proprio che il rapporto paternalistico spesso ha la ragione da parte della figlia. Nel primo si pensa che possa essere una sigaretta elettronica, ma in realtà è solo un rimmel”.
La mancanza di esempi per i giovani
Il conduttore è d’accordo quando evidenziamo come uno dei veri problemi delle nuove generazioni sia da ritrovare nell’assenza di dialogo tra genitori e ragazzi, che porta anche alla mancanza di riferimenti: “Noi dovremmo essere degli esempi e devo dire che grandi esempi non ci sono più. Molti giovani non hanno punti di riferimento, pensiamo a chi vuole l’attore che non ha Tognazzi, Gassman e Sordi. Chi vuole fare politica oggi non ha figure come Almirante, Berlinguer e Moro capaci di fare la storia nel bene o nel male. Nello sport c’erano campioni come Gianni Rivera, Mazzola e Totti stesso nonostante io sia tifoso della Lazio. I giovani oggi devono costruirsi un punto di riferimento ed esserlo anche loro stessi”.
La necessità dell’educazione ai social nelle scuole
“Questi social lasciano troppo liberi, senza fare banalmente riferimento a quello che è successo”, spiega Pino Insegno quando il discorso scivola sul tragico incidente in cui la Lamborghini Urus guidata dai The Borderline ha ucciso il piccolo Manuel a Casalpalocco. L’attore poi continua: “Prima se sfottevi un cicciottello era brutto uguale, ma restava in classe. Ora quel ragazzo va sui social e lo massacrano tutti, poi rischia di andarsene come è successo alcune volte”. Pino Insegno avrebbe già pronta una proposta per provare ad arginare partendo dalle fondamenta questo problema: “Ci vuole un’educazione digitale nelle scuole, ne ho parlato con la dottoressa Lorenza Rei in Regione Lazio e ho chiesto un incontro con il Ministro proprio per questo e anche per inserire lo studio del coaching per insegnare a parlare bene in italiano con la propria voce. Dobbiamo educare le persone perché ora hanno tutti un secondo di notorietà, oggi esistono gli haters che possono intervenire ed offendere chiunque e questo non va bene. Dico sempre che Gesù aveva solo 12 follower, di cui uno ha anche abbandonato il gruppo”.
L’appuntamento con Pino Insegno è dunque con i nuovi spot per la Generazione Z e a Napoli, dove il 7 luglio verrà svelato quali saranno i prossimi programmi che condurrà in Rai.