Case green, la direttiva offrirà anche numerose opportunità di lavoro per i professionisti e per le figure che saranno particolarmente ricercate dalle imprese nei settori dell’edilizia e dell’efficienza energetica. Il provvedimento è attualmente nella fase del cosiddetto “trilogo”, nella quale arrivano le osservazione al testo della direttiva dopo l’approvazione nel Parlamento europeo dello scorso marzo.

L’obiettivo di questa fase è quello di arrivare a un testo condiviso da sottoporre al Consiglio dell’Unione europea in vista dell’approvazione definitiva. Ma, oltre alle questioni di carattere tecnico relative agli edifici che dovranno eseguire i lavori per rientrare nei parametri di efficientamento energetico, si fa sempre più strada il ruolo centrale che avranno i professionisti e le tante figure che saranno ricercate dalle imprese per garantire la fase degli interventi e dell’abolizione di almeno due classi energetiche negli immobili prima di arrivare alla neutralità di emissioni.

Case green, opportunità lavoro professionisti: quali figure assumeranno le imprese?

Numerose offerte di lavoro arriveranno dalla messa a regime dei dettami della direttiva Case green che dovrà assicurare l’efficientamento energetico in tutti i Paesi membri dell’Unione europea e lavori di ristrutturazione. Proprio nella fase attuale di approvazione definitiva della direttiva, i lavori stanno prendendo in esame l’articolo 9 e l’articolo 16, in merito al sistema di classificazione delle prestazioni energetiche degli immobili, una volta che ogni Stato avrà recepito la direttiva comunitaria. Serviranno professionisti che dovranno muoversi nei sistemi di certificazioni con i quali si dovranno attestare i progressi in ambito di efficienza energetica degli immobili. L’articolo 16 della direttiva Case green impone che il 15 per cento degli immobili che si trovano nella peggiore classe energetica, la “G”, passino entro il 2030 alla classe energetica “E”, prima di arrivare alla classe “D” entro il 2033.

Serviranno quindi professionisti che attesteranno il raggiungimento del traguardo energetico degli edifici, ma anche che assicurino un sistema di controlli specifici sugli attestati energetici secondo quanto prevede l’allegato 6 della direttiva Case green. Da regolamentare, nel nuovo sistema di attestazioni energetiche, saranno frequenti anche le ispezioni periodiche che dovranno essere tenute presso le abitazioni per controllare i sistemi di riscaldamento, di condizionamento e di ventilazione, con la redazione dei rapporti finali al termine dell’ispezione. Saranno ricercati, quindi, esperti che dovranno procedere con ispezioni e verifiche, per lo più lavoratori autonomi (come richiede anche l’articolo 22 della direttiva Case green) per assicurare obiettività di attestazione.

Offerte di lavoro efficienza energetica

Ma, nel novero delle professioni che emergeranno dalla nuova transizione energetica degli edifici, l’articolo 22 assegna anche professionalità agli enti pubblici, nonché alle imprese private, per arrivare a certificazioni condivise su tutto il territorio nazionale. A tal proposito, gli Stati membri dovranno garantire la formazione di un’ampia fascia di lavoratori che ricopriranno le professionalità energetiche del futuro. Il mercato è ampio perché le due date del 2030 e del 2033 rappresentano solo i primi step di una rivoluzione verde che dovrà abbattere le emissioni entro il 2050. Peraltro, entro il 2028 tutti gli immobili di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero.

Dalle indicazioni che sono emerse in questi ultimi giorni nella fase di trilogo della direttiva Case green, le istituzioni stanno lavorando per arrivare a un testo il più possibile condiviso. Gli articoli relativi alle professioni e agli ispettori dell’edilizia dovrebbero ricavare il via libera da parte dei rappresentanti degli Stati membri. Le questioni più divisive riguardano, invece, il sistema delle eccezioni degli edifici e il divieto di commercializzazione delle caldaie a gas a partire dal 2029. Proprio per queste ultime, dovrebbe arrivare lo stop anche se si parla di caldaie costituite da sistemi ibridi (energie fossili e rinnovabili). L’unica installazione ammissibile dovrebbero essere quella dei sistemi a pompa di calore.