Secondo la Guardia costiera statunitense sono stati trovati alcuni rottami appartenenti al sottomarino Titan, che sarebbe imploso uccidendo i cinque passeggeri a bordo. Nel pomeriggio inoltre è arrivato un comunicato della Oceangate che ha spento le poche speranze rimaste.

I rottami ritrovati sono del sottomarino Titan

Non ci sono più speranze di ritrovare vive le persone che si erano avventurate nell’oceano per osservare i resti del Titanic. In queste ore la Guardia costiera statunitense ha trovato alcuni rottami grazie ad un robot utilizzato nelle ricerche del sommergibile. I resti sono stati trovati non troppo lontano dal relitto del Titanic. A confermare successivamente che i pezzi appartenessero al sottomarino è stata sempre la Guardia costiera. Nel pomeriggio è poi arrivata la conferma anche dell’implosione del Titan e della morte dei cinque passeggeri a bordo.

La OceanGate annuncia la scomparsa dell’equipaggio

Pochissime le possibilità di sopravvivenza dell’equipaggio soprattutto se si pensa che alle 13:08 (ore italiane) sul Titan è finito l’ossigeno. La OceanGate-società di cui era proprietario uno dei passeggeri del sottomarino-ha diffuso nel tardo pomeriggio una nota in cui si annuncia la morte dell’equipaggio e si chiede il massimo rispetto della privacy nel nome delle vittime del Titan:

Crediamo che il nostro Ceo Stockton Rush, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman Dawood, Hamish Harding e Paul-Henri Nargeolet, siano morti. Questi uomini erano veri esploratori che condividevano un distinto spirito di avventura e una profonda passione per l’esplorazione e la protezione degli oceani del mondo. I nostri cuori sono con queste cinque anime e con ogni membro delle loro famiglie durante questo tragico momento. Piangiamo la perdita della vita e la gioia che hanno portato a tutti quelli che conoscevano. Questo è un momento estremamente triste per i nostri dipendenti dedicati che sono esausti e profondamente addolorati per questa perdita. L’intera famiglia OceanGate è profondamente grata per gli innumerevoli uomini e donne di molteplici organizzazioni della comunità internazionale che hanno messo in campo risorse e hanno lavorato così duramente in questa missione. Apprezziamo il loro impegno nel trovare questi cinque esploratori e il loro instancabile lavoro a sostegno del nostro equipaggio e delle loro famiglie. Questo è un momento molto triste per l’intera comunità di esploratori e per ciascuno dei membri delle famiglie di coloro che si sono persi in mare. Chiediamo rispettosamente che la privacy di queste famiglie sia rispettata durante questo periodo così doloroso“.

La Guardia costiera smobiliterà tutto in 24 ore

Non seguiranno ulteriori operazioni di ricerca del sottomarino. A confermarlo è il contrammiraglio Mauger che si è occupato in questi giorni della missione di ricerca:

Inizieremo a smobilitare il personale e le navi nel corso delle prossime 24 ore. Questo è un ambiente incredibilmente difficile e pericoloso in cui lavorare”.

Il contrammiraglio inoltre ha aggiunto che il sottomarino è imploso.

Difficile il recupero dei corpi

Una svolta nelle ricerche, purtroppo in negativo. Solo così può essere riassunta la giornata di oggi che segna la fine della vicenda Titan. A distruggere il sottomarino è stata una “catastrofica implosione“, il luogo dell’incidente è a 487 metri dalla prua del relitto del Titanic. Sono cinque i rottami che sono stati rinvenuti e tra questi c’è una parte di prua. Risulterebbe addirittura difficile recuperare i corpi dell’equipaggio.

L’equipaggio disperso

Chi c’era a bordo del Titan? Ecco i nomi dei cinque passeggeri morti:

  • Hamish Harding, 58 anni, un avventuriero britannico che è stato in precedenza nello spazio e ha fatto più viaggi al Polo Sud
  • L’uomo d’affari britannico Shahzada Dawood, 48 anni, membro di una delle famiglie più ricche del Pakistan e sostenitore di due enti di beneficenza fondati da re Carlo.
  • Suleman Dawood, uno studente di 19 anni.
  • Paul-Henry Nargeolet, 77 anni, un ex sommozzatore della Marina francese. Secondo quanto riferito, ha trascorso più tempo sul relitto del Titanic di qualsiasi altro esploratore e ha fatto parte della prima spedizione per visitarlo nel 1987.
  • Stockton Rush, 61 anni, amministratore delegato di OceanGate, la società che gestisce i viaggi sul sottomarino imploso.

Arriva la solidarietà del segretario di Stato per gli Affari Esteri britannico, James Cleverly, nei confronti delle famiglie delle vittime.

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