Da un caffè ripartirà il centrosinistra? Troppo presto per dirlo anche se le occasioni di dialogo sui temi fra il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle si moltiplicano di ora in ora. Effetto delle elezioni di domenica in Molise, certo, che hanno portato Elly Schlein e Giuseppe Conte a concordare un appuntamento insieme a Campobasso. Qui i due partiti sostengono lo stesso candidato alla Regione, il sindaco Roberto Gravina. Sabato potrebbe gia’ esserci un secondo tempo alla manifestazione in difesa del servizio sanitario nazionale indetta dalla Cgil. “Andremo per dare il nostro sostegno”, ha annunciato Elly Schlein al Nazareno. La presenza della leader dem in piazza e’ molto probabile, anche se non confermata. Meno probabile quella del presidente M5s. Al momento, viene riferito, una sua partecipazione non e’ in programma, ma non si puo’ escludere un ripensamento dell’ultimo minuto, come quello che ha portato Schlein in piazza con il M5s sabato scorso. A rendere lontana l’ipotesi, ci sono anche i precedenti. Fatta eccezione per l’assemblea nazionale della Cgil, il presidente M5s ha spesso preferito tenersi lontano dalle manifestazioni organizzate dal sindacato. Di sicuro ci sara’ una folta delegazione del movimento.

Pd e 5 Stelle, prove tecniche d’intesa. Ma la strada è ancora lunga

“Saremo presenti con convinzione alla manifestazione in difesa del Servizio sanitario nazionale di sabato a Roma”, scrivono in una nota congiunta senatori e deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione affari sociali: “Siamo da sempre convinti che la sanita’ italiana non possa prescindere da un sistema universalistico e pubblico. Il nostro Ssn e’ al momento fortemente a rischio, sotto i colpi dei tagli dell’attuale governo e della spinta verso la privatizzazione. Il vero pericolo e’ di non riuscire piu’ a garantire il diritto alla Salute dei cittadini, l’unico che la nostra Costituzione definisce ‘fondamentale’. Un pericolo che va assolutamente scongiurato”. Di sicuro però almeno per il momento non ci saranno novità sostanziali nel centrosinistra. Ognuno, almeno fino alle europee, tirerà dritto per la sua strada. Non conviene accordarsi ora, spiegano i maggiorenti del PD. La Schlein vuole andare da sola per capitalizzare al massimo il consenso e lo stesso vuole fare Giuseppe Conte. Sempre che ci arrivino a giugno dell’anno prossimo. I malumori interni si fanno sempre più forti.