Una settimana fa si teneva il funerale di Silvio Berlusconi. Oggi Forza Italia riunisce tutti i suoi membri, dai deputati ai senatori, passando per gli europarlamentari, i governatori, i ministri fino a chi ricopre gli incarichi istituzionali per la prima riunione politica dopo la fine del suo leader. È il momento, dunque, di riorganizzarsi e tenere le fila di un partito che, più di tutti gli altri, è sempre esistito nel segno del proprio leader. Ora che è venuto a mancare, inevitabilmente vengono fuori delle spinte eversive. Mai si sarebbe pensato di parlare, insomma, di correnti all’interno di Forza Italia, eppure oggi pare a tutti evidente che il gruppo non sia più il blocco monolitico di qualche settimana fa.
Ultimo indizio, in tal senso, lo scivolone di ieri pomeriggio compiuto in Commissione Bilancio al Senato, dove per l’assenza di due parlamentari di Forza Italia il governo non è riuscito ad avere i voti sufficienti a far passare il Decreto Lavoro. A commettere il misfatto sono stati Dario Damiani e Claudio Lotito, già presidente della Lazio e coordinatore di Forza Italia in Molise, regione in cui questo fine settimana si terranno anche le elezioni regionali.
In particolare, proprio Lotito è finito al centro della bufera anche perché, il giorno prima, era stato già beccato dalle telecamere ad avere uno scontro in aula con Antonio Tajani, al momento alla guida del partito e già indicato da tutti i forzisti – a prescindere dalle correnti – come il reggente naturale che traghetterà Forza Italia al suo primo congresso nazionale, in programma per il 2024.
Per tutti questi motivi, la presenza di Lotito alla riunione è stata particolarmente attenzionata. Se in ingresso non ha voluto rilasciare dichiarazioni, all’uscita dagli uffici dei gruppi parlamentari ha invece rilasciato una lunghissima intervista, che abbiamo raccolto ai nostri microfoni.
Futuro di Forza Italia, Lotito sullo scontro con Tajani: “Parliamo di una tempesta in un bicchiere d’acqua”
Davanti alle telecamere Lotito ci ha dunque tenuto a chiarire in prima persona quanto accaduto: “ è stata convocata una commissione nell’intervallo dell’aula, protrattasi oltre il tempo previsto, avevamo chiesto un quarto d’ora di tempo. Una volta usciti dopo un quarto d’ora, si era già votato. Non c’è nessuna dietrologia. Tutto il resto sono invenzioni.”
Incalzato dalle domande, il senatore forzista torna anche sul presunto scontro con Tajani del giorno precedente: “Nessuno scontro. Anzi, questa cosa ha fatto sì che dessimo 8 milioni alle famiglie”. Lotito sembra non apprezzare il tono dei giornalisti, da lui considerati colpevoli di voler creare gossip politici: “Dovete stare tranquilli. Non create per forza il problema, verificate sentendo le varie fonti. State avendo un atteggiamento prevenuto, partendo dal presupposto che ci siano considerazioni che non avremmo fatto. Non è così. È una cosa semplice: parliamo di una tempesta in un bicchiere d’acqua.”
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Lotito viene stimolato poi ancora sulla figura di reggente che dovrebbe assumere Antonio Tajani il prossimo 15 luglio. Anche in questo caso, il patron della Lazio opta per stemperare le polemiche: “Tajani è il vicepresidente e co-fondatore del partito, è sempre stato con Berlusconi: è giusto che assolva lui a questo ruolo”. Non si sbilancia sul fatto che seguirà in prima persona Tajani, ma rimane sul diplomatico, affermando: “Io seguo Forza Italia. Tajani sarà il presidente di Forza Italia, quindi io seguo giustamente Forza Italia. Non ci sono fazioni”.
Per Lotito, dunque, la questione non è personale. Anzi – aggiunge – “personalizzare è un errore. La linea politica del partito è unica”. E non potrebbe essere altrimenti, perché “un leader come Berlusconi è irripetibile”. Che sia o meno una stoccata ai futuri capi politici del partito o meno, non è dato sapere. Anche perché Lotito continua a insistere sull’unità di Forza Italia, pur all’interno di un dialogo tipico di un partito democratico e inclusivo.
Passaggio anche sulla maggioranza, sulla quale Lotito ci tiene a sottolineare la massima lealtà, così come è sempre stato da parte di Forza Italia.
Post Berlusconi, Lotito parla della sua eredità politica: “La posizione di Forza Italia è strategica”
La chiusura del cerchio non poteva non essere sul futuro che ci si immagina per il partito dopo che questa grande fase di stabilizzazione sarà terminata. Da destra a sinistra ci si chiede se, morto il capo carismatico, il gruppo andrà inevitabilmente a morire. E già partono le scommesse su che direzione potranno prendere i parlamentari in uscita.
Per Lotito, però, questo è un futuro altamente improbabile. Stando al senatore, infatti, il futuro di Forza Italia è ben definito ed è scritto nel solco tracciato proprio da Silvio Berlusconi: “Siamo in un governo di centro-destra. E chi rappresenta il centro in questa coalizione?” chiede retoricamente.
“Forza Italia è in posizione strategica. Noi siamo vincenti per le idee, per i valori, per la posizione che occupa.”. Secondo Lotito, dunque, la strada è chiara. Chiunque sarà il prossimo leader del partito dovrà essere “apostolo e discepolo” di quello che è stato il messaggio di Berlusconi.
Parole dal sapore biblico, che ben si confanno a un partito che è stato centralizzatore come nessun altro nella storia della repubblica. L’eredità del capo è quella della “politica dei fatti” e in nome di quella, chiosa Lotito, il partito andrà avanti: “Le situazioni di personalizzazione sono totalmente sbagliate. Forza Italia vivrà nelle idee di Silvio Berlusconi.”
Queste le ultime parole di Lotito, che poi scappa via su suggerimento dei suoi collaboratori: “Claudio, andiamo, senò creiamo un’altra notizia per la commissione finanze!”. E via in macchina, prima di un altro, clamoroso, ritardo.
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