Tonali-Newcastle è la combo che ha infiammato all’improvviso il calciomercato di tutta Europa. Una notte d’inizio estate sconvolta dal potere dei milioni della Premier League, con i Magipies che non ci hanno pensato su due volte prima di entrare a gamba tesa dalle parti di un Milan pronto a cedere a così tanti soldi. Perchè 70 milioni sono difficili da respingere, così come anche l’ingaggio che Sandro andrà a percepire, 48 milioni per 6 anni, un all in che contrasta con il concetto di bandiera, sempre più un mero ricordo nel moderno calcio-business.
Tonali-Newcastle, un addio malinconico
La storia di Tonali è una di quelle che lasciavano presagire un futuro che guarda al passato. Indietro a quei tempi dove l’amore prevaleva su tutto, anche ai tanti soldi, perchè riuscire ad emozionare solamente in quanto rappresentante di una fede è un lusso per pochi. Sandro ci stava riuscendo, tutto pur di rimanere con la maglia dei sogni cullati sin da bambino. Un primo anno da insufficienza piena, la voglia di non mollare una seconda stagione da stropicciarsi gli occhi.
Quanto basta per ottenere il riscatto dal Brescia, momento in cui molti hanno cominciato a pensare che una nuova bandiera stava mettendo le radici nella Milano rossonera. Si, perchè Tonali pur di continuare a giocare aveva deciso di ridursi lo stipendio, da 1,8 a 1,3 milioni. Una rinuncia che ha portato l’intera tifoseria ad eleggerlo come nuovo simbolo, alla faccia dei Donnarumma e Calhanoglu desiderosi di altri lidi pur di ottenere un portafoglio più gonfio.
Un sogno che si è interrotto sul più bello. Il vento del Newcastle ha soffiato improvvisamente e violentemente verso MIlanello, e insieme ad esso anche il fruscio dei tanti soldi che hanno fatto saltare il banco. Il Milan si è fatto ingolosire, Sandro ha cominciato a pensare tanto, perchè 48 milioni in 6 anni meritano come minimo una riflessione approfondita. Ma questa volta niente lieto fine per i tifosi del MIlan, dato che alla fine prima la società e poi il giocatore hanno deciso di accettare un futuro redditizio per entrambe le parti.
Il tutto a discapito dei sentimenti dei tifosi, non solo del Milan, ma anche di tutti coloro che fino alla fine hanno creduto al mito della bandiera, che rischia di diventare un’antica leggenda appena l’affare diventerà ufficiale.
Tonali-Newcastle, una bandiera per un mercato da sogno
L’affare Tonali-Newcastle sarà una ferita che ci metterà tanto per rimarginarsi. Il sogno di una bandiera da idolatrare si sgretolerà al momento delle firme. Per riuscire a rendere il boccone meno amaro, ora il Milan è chiamato ha un lavoro repentino ed immediato. I tifosi hanno già dovuto mal sopportare la cacciata di Maldini, l’addio di Tonali non ammetterà passi falsi, la piazza deve vivere di entusiasmo.
La società a tal proposito è pronta a muoversi per evitare possibili mugugni. Tempo di ricevere i soldi, che subito verranno reinvestiti. Come? Innanzitutto trovando il sostituto di Tonali. E ciò porterebbe ad un possibile sgarbo all‘Inter, dato che il Milan potrebbe inserirsi prepotentemente su Frattesi. I nerazzurri sembrano essere in vantaggio, ma i tanti soldi che i rossoneri riceveranno potranno essere subito reinvestiti esaudendo le richieste del Sassuolo. Da monitorare anche la situazione legata a Milinkovic Savic, con il serbo che potrebbe essere il nome nuovo per la mediana.
Occhio anche a Lukaku. Il belga spinge per rimanere all’Inter, ma il Milan ha dalla sua i buoni rapporti con il Chelsea. Tradotto: in caso di apertura da parte dell’attaccante, ecco che un approdo in rossonero di Romelu non sarebbe da considerare fantamercato. In discesa invece la strada che porta a Marcus Thuram. Il figlio d’arte è pronto a sposare la causa rossonera, con il giocatore che arriverà a parametro zero, serve solo la stretta finale, con una firma che potrebbe arrivare su una base di 5-5.5 milioni a stagione. Una campagna di rafforzamento che a quanto pare val bene il sacrificio di una bandiera.