Ancora una tragedia legata alle armi da fuoco negli Stati Uniti, dove un bambino di due anni ha ucciso la madre incinta sparandole un colpo alla schiena. La vicenda che arriva dall’Ohio ha i contorni dell’incredibile: il bimbo sarebbe riuscito a entrare in camera dei genitori e avrebbe iniziato a giocare con una delle pistole trovate sul comodino. L’arma era carica e quando il piccolo l’ha maneggiata è partito un colpo, che ha ferito fatalmente la madre alla schiena.
Usa, bimbo spara alla madre: com’è andata?
A spiegare l’accaduto è stata proprio la donna, una 31enne incinta all’ottavo mese. Sarebbe stata proprio lei a chiamare i soccorsi, che l’hanno trovata in camera da letto con i figlio accanto, sotto choc ma cosciente e perfettamente in grado di raccontare i fatti: ha riferito di aver perso di vista il bambino mentre stava facendo il bucato. Una volta raggiunto l’ospedale però le ferite riportate hanno costretto i medici ad effettuare un cesareo d’urgenza: né lei né il piccolo che portava in grembo ce l’hanno fatta. Il padre, un 29enne, si trovava al lavoro al momento dell’incidente.
La tragedia a poca distanza dall’incidente in Kentucky
L’arma da cui è partito il colpo fatale si trovava sul comodino della camera da letto, che secondo le ricostruzioni della polizia sarebbe stata chiusa a chiave, quindi inaccessibile per il bambino. La pistola da cui è partito il colpo è una SIG Sauer P365, ma in casa c’erano anche un fucile calibro 12 e uno da sportivo da softair. Il capo della polizia di Norwalk, dove è avvenuto il fatto, ha però sottolineato che:
“La casa era piena di dispositivi di sicurezza per bambini e protezioni come cancelletti, la camera da letto dove si trovavano le armi era chiusa a chiave e abitualmente non accessibile dal bambino”
L’incidente si è verificato venerdì scorso, ma la notizia è stata diffusa dopo che un’altra sparatoria, avvenuta in Kentucky, dove un bimbo di 7 anni ha ucciso il fratellino di 5. Il dramma riaccende così il dibattito sulla diffusione e uso delle armi negli Stati Uniti. Da gennaio ad aprile 2023, c’erano già state 130 sparatorie nel Paese e decine di morti eppure una legge che ne regoli l’impatto è molto distante, nonostante diversi tentativi portati avanti dalle amministrazioni Obama e Biden. Tra i motivi per cui politicamente il tema è tanto divisivo c’è anche il principio di giustizia individuale e difesa privata sancito all’interno della Carta Costituzionale.