Se non si paga l’Imu 2023 entro i termini previsti dalla legge si può incorrere in alcune conseguenze. L’Imposta Municipale Unica deve essere pagata in due appuntamenti annuali: l’acconto entro il 16 giugno, appena trascorso, e il saldo entro il 16 dicembre.

In caso di omesso versamento o pagamento dell’imposta in ritardo è possibile ricorrere all’istituto del ravvedimento operoso. Tuttavia, se non si ricorre al ravvedimento, si può incorrere in alcune conseguenze. Ecco quali.

Imu non pagata, ecco quali sono le conseguenze

L’Imposta Municipale Unica (Imu) è un tributo comunale istituito dal 2011 e si paga sul possesso dei beni immobiliari (immobili, aree edificabili e terreni). L’imposta si paga in due rate:

  • 1° acconto, entro il 16 giugno;
  • Saldo, entro il 16 dicembre.

I soggetti obbligati al versamento dell’Imu possono anche optare per pagare in un’unica soluzione, entro il termine del 16 giugno. Un’eccezione alla regola è rappresentata dagli enti non commerciali che devono pagare l’imposta in tre rate, di cui le prime due pari al 50% dell’Imu complessivamente dovuta l’anno precedente, entro 16 giugno e il 18 dicembre. La terza rata a conguaglio entro il 16 giugno 2024.

Cosa succede per l’Imu non pagata? In caso di omesso o di versamento tardivo dell’imposta è possibile regolarizzare la propria posizione pagando una sanzione pari al 30%, ridotta al:

  • 15% per i versamenti effettuati con un ritardo non superiore a 90 giorni;
  • 1% per ciascun giorno di ritardo, per i versamenti effettuati con un ritardo non superiore a 15 giorni.

Alle sanzioni di cui sopra, è possibile applicare alcune riduzioni in base anche quando viene effettuato il versamento del tributo comunale:

  • 1/10 dell’1%, se viene effettuato entro 14 giorni;
  • 1/10 del 15%, se viene effettuato tra il 15° e il 30° giorno;
  • 1/9 del 15%, se viene effettuato tra il 30° e il 90° giorno.

Inoltre, si può ricorrere al ravvedimento operoso anche oltre l’anno e alla sanzione del 30% si possono applicare le seguenti riduzioni:

  • 1/7 del minimo, se avviene entro due anni;
  • 1/6 del minimo, se avviene oltre due anni;
  • 1/5 del minimo, se avviene dopo la constatazione della violazione, ma prima dell’emissione della cartella esattoriale.

Imu 2023, quali sono gli interessi in caso di ritardo?

In caso di ritardo, oltre al pagamento delle sanzioni, il contribuente non in regola deve anche versare i relativi interessi maturati.

Gli interessi si calcolano in base ai giorni di ritardo dalla data di scadenza del pagamento dell’acconto Imu fino a quando viene effettivamente fatto il versamento.

Nel 2023, la misura degli interessi applicati ai giorni di ritardo è pari al 5%.

Come pagare l’Imu

L’Imu, le sanzioni e gli interessi devono essere pagate utilizzando il Modello di pagamento Unificato F24 oppure l’apposito bollettino postale.
La somma dell’imposta, con l’aggiunta delle sanzioni e degli interessi applicati deve essere abbinata ad una serie di codici tributo, in base al tipo di bene immobile per il quale si effettua il versamento.

Per ogni codice tributo di riferimento, si deve indicare nel totale, oltre all’importo dovuto, anche l’importo della sanzione da pagare e i relativi interessi.

Ricordiamo, infine, che ad alcuni contribuenti è consentito beneficiare della sospensione dei versamenti e di tutti gli adempimenti ad esso legati. Chi sono? Coloro che alla data del 1° maggio 2023, avevano la residenza, sede operativa o legale, in uno dei Comuni o delle frazioni maggiormente colpiti dall’alluvione avvenuta nelle Marche, in Emilia Romagna e in Toscana, elencate nell’allegato 1 del Decreto n. 61/2023.

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