Due grossi nodi stanno venendo al pettine della maggioranza di Governo. Uno è la ratifica del Mes, ormai sempre più vicina a condurre l’Esecutivo a un bivio in cui non può esimersi di scegliere che via prendere. L’altro è sicuramente la Riforma della Giustizia, fortemente voluta dal Ministro Carlo Nordio e molto osteggiata dalle opposizioni, da alcuni giornali e dagli altri giuristi.

Lo stesso Guardasigilli è tornato a parlare del suo disegno di riforma in un’intervista al Corriere della Sera, difendendosi dalle critiche e, specialmente, dalle accuse sul tema dell’evasione fiscale. Secondo alcuni infatti, il testo della riforma a firma Nordio legittimerebbe gli evasori.

Così risponde il Ministro a queste accuse:

La segretaria del Pd Elly Schlein è stata tratta in inganno da alcuni giornali che hanno volutamente alterato le cose dette da me alla Luiss. Poiché tra le poche qualità che mi riconosco c’è quella di esser chiaro, non dirò di essere stato travisato: hanno proprio alterato le mie parole.

Poi spiega:

Il nostro sistema tributario è così impazzito che anche l’imprenditore più onesto che paghi tutte le tasse è sempre esposto ad indagini. È questo sistema che favorisce gli evasori, non chi come me lo denuncia. L’evasione si combatte con una semplificazione normativa e un rapporto più certo e leale tra Stato e contribuente.

Nordio sulla Riforma della Giustizia: “Le polemiche sono scoppiate prima che il testo fosse noto”

Il Ministro della Giustizia lamenta un clima di ostracismo secondo lui ingiustificato nei confronti della sua Riforma. Certe critiche sarebbero arrivare all’orecchio del Guardasigilli «ancor prima che il testo fosse noto», il che non fa che dimostrare un aprioristico muro di “no” contro un cambiamento alla gestione dei tribunali che per Nordio è più che mai necessario.

Nel caso di questa riforma sono stati usati termini molto forti ancor prima che il testo fosse noto, così come in altri momenti alcuni politici hanno commentato certe sentenze come eversive. Vorrei che si abbassassero i toni da parte di tutti.

chiede il Ministro durante l’intervista.

Nordio torna un momento anche su un’altra sua dichiarazione che ha sollevato qualche polemica, ossia le responsabilità addossate al pool di Mani Pulite per quanto riguarda il conflitto tra mondo politico e magistratura, innescato a seguito dell’avviso di garanzia inviato a Berlusconi nel 1994.

Una cosa è cominciare, un’altra è alimentare, ma certamente Berlusconi ha perso tempo e opportunità con leggi ad personam, tra l’altro inutili, che io stesso ho più volte criticato nei miei editoriali dell’epoca. Tuttavia la valanga di procedimenti cui è stato sottoposto, e un invito a comparire notificato a mezzo stampa durante una conferenza internazionale, hanno innescato un corto circuito funesto.

Ha detto il Ministro, che ha concluso il suo intervento sul tema affermando che Berlusconi, per una sorta di contrappasso, «sia stato poi vittima di una interpretazione retroattiva, contra personam, della legge Severino».

Nordio: “Il Governo interverrà più avanti sulla Giustizia con una riforma del codice di procedura penale”

Rimane il fatto che diverse critiche, specie sull’abrogazione dell’abuso di ufficio, sono state mosse da molti dei magistrati intervenuti nel dibattito sulla Riforma. Il testo non ha però accolto nessuno di questi appunti. Sul tema, il Ministro Nordio risponde così, elencando i motivi per cui non ha ritenuto di dare spazio a tali esposte criticità:

Per le ragioni spiegate da altri autorevolissimi giuristi, da Sabino Cassese a Luciano Violante. Perché tutti i sindaci e gli assessori ne sono oppressi, senza aver fatto nulla di male; perché il cittadino è la vittima finale di questa amministrazione difensiva che non dà risposte in tempi rapidi; e perché se su 5.000 processi arrivano solo 9 condanne, tra l’altro per reati connessi, significa che la norma, dopo venti anni di cambiamenti, è un fallimento.

Infine, il Guardasigilli annuncia che l’Esecutivo Meloni è pronto a intervenire più avanti sulla Giustizia, «con una riforma del codice di procedura penale, anche sull’informazione di garanzia».

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