Sulla vicenda di Casalpalocco molto è già stato detto, e altro dovrà aggiungere l’indagine delle forze dell’ordine e della procura di Roma. Tanto si è anche detto sul gruppo di Youtuber che ha stravolto la vita di una famiglia (e magari anche delle loro famiglie) con un incidente devastante che ha ucciso un bimbo di cinque anni.

Casalpalocco, un incidente, un gruppo di Youtuber, una gogna

E così, da Casalpalocco, la gogna del web si è allargata, andando anche a colpire i parenti dei coinvolti: dal papà del piccolo Manuel che avrebbe cercato di aggredire il gruppo di giovani dopo lo schianto, al padre di uno degli Youtuber, “colpevole” di essere stato il soggetto di uno dei video dei ragazzi in cui volevano esaudire uno dei suoi desideri: mettersi al volante di una Ferrari. Un sogno per tanti, quello di una vita per molte persone. E poco si è detto forse proprio sulle persone coinvolte, spogliate delle categorie e dei nomi affibbiati troppo facilmente. Eppure, non è mancata qualche banalizzazione universalistica sul tema.

“Il problema di questi giovani è di tutti i giovani”.

Come no.

Fuga dalla realtà(?)

Sul tema dell’incidente di Casalpalocco che ha convinto gli Youtuber del gruppo The Borderline, fa riflettere invece un’indiscrezione che, se confermata, sarebbe clamorosa: almeno due dei ragazzi che erano a bordo della Lamborghini Urus coinvolta nell’incidente, sarebbero in queste ore non solo lontano da Roma, ma proprio all’estero. Matteo Di Pietro, che sarebbe stato materialmente al volante al momento dello schianto e positivo al test antidroga per i cannabinoidi, sarebbe in Spagna; Vito Loiacono invece sarebbe in Turchia. Così, mentre la procura avrebbe predisposto ulteriori analisi anche sui ragazzi, oltre alla responsabilità quindi che sarà decretata dalla giustizia, un’altra responsabilità, parallela, viene condivisa da loro stessi e dalle loro famiglie e anche dalla società. Sebbene quello dello Youtuber possa essere difficilmente considerato un lavoro, per molti questo lo è. E bisogna fare i conti anche con questa spettacolarizzazione creata e condivisa da questi professionisti che rispondono alla categoria di content creator fra visualizzazioni, sponsor e challenge che, come nel caso di Casalpalocco, finiscono senza un lieto fine.