Accadde oggi, 22 giugno 1983: il mistero Emanuela Orlandi. Un mistero lungo ormai 40 anni. Quando scomparve nel nulla, la ragazza figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, aveva 15 anni. All’inizio le forze dell’ordine pensarono a un banale allontanamento volontario da casa di un’adolescente; e invece, questo caso, anno dopo anno, è diventato uno dei misteri più oscuri della storia d’Italia e della Città del Vaticano. In questo 2023 si sono registrati dei fatti importanti: il Vaticano per la prima volta ha avviato un’indagine, la Procura di Roma ha aperto la terza inchiesta sul caso, mentre la politica lavora per mettere in piedi una Commissiona Parlamentare d’inchiesta.

Accadde oggi, 22 giugno 1983: il mistero Emanuela Orlandi

Un autentico intrigo mondiale che nel tempo è stato caratterizzato da piste nazionali ed estere. Dall’attentato a Giovanni Paolo II commesso dal turco Alì Agca, allo IOR, l’Istituto per le opere di religione, cioè la banca vaticana. E ancora: dalla Banda della Magliana, al crack del Banco Ambrosiano; dai soldi sporchi della Mafia, ai servizi segreti di numerosi Paesi, passando per alcune organizzazioni terroristiche internazionali. Sta di fatto che dopo 40 anni, la scomparsa di Emanuela Orlandi rimane avvolta nel mistero. Così come la scomparsa di Mirella Gregori, sparita nel nulla il 7 maggio dello stesso anno.

La storia di Emanuela Orlandi

Emanuela, nata a Roma il 14 gennaio del 1968, abitava in Vaticano con i genitori e quattro fratelli: lei era la penultima dei cinque figli della famiglia Orlandi. Nel giugno 1983 aveva appena terminato il secondo anno di liceo scientifico presso il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II. Dotata di talento musicale, la ragazza frequentava da anni una scuola di musica in piazza Sant’Apollinare, in pieno centro della Capitale, dove seguiva corsi di pianoforte, flauto traverso, canto corale e solfeggio.

Emanuela scompare nel nulla

Quel 22 giugno del 1983, Emanuela Orlandi si recò a lezione di musica verso le16, per uscire alle 18.45; ovvero dieci minuti prima del solito. Successivamente, da una cabina telefonica chiamò casa e parlò con la sorella maggiore Federica, dicendole che avrebbe fatto tardi poiché l’autobus non passava e che uno sconosciuto l’aveva fermata per strada offrendole un lavoro di volantinaggio durante una sfilata di moda; volantinaggio retribuito con la somma di 370.000 lire. Una cifra esagerata all’epoca per un lavoro di poche ore come promotrice di prodotti cosmetici di una marca in quel periodo famosa e diffusa: la Avon. La sorella pertanto le sconsigliò di dar retta a una proposta simile ritenendola assurda e le suggerì di tornare subito a casa per parlarne con la madre. Quello fu l’ultimo contatto che Emanuela ebbe con la famiglia prima di sparire nel nulla.

Domenica prossima nuovo sit-in per Emanuela Orlandi

L’appuntamento quest’anno è alle ore 10 di domenica prossima 25 giugno in Largo Giovanni XXIII a Roma per la consueta manifestazione organizzata dalla famiglia di Emanuela Orlandi con il fratello Pietro in prima linea come sempre. Alle 12 poi i partecipanti al sit-in si sposteranno in Piazza San Pietro per assistere all’Angelus di Papa Francesco. Pietro Orlandi ha invitato tutti coloro che parteciperanno, a portare una foto di Emanuela.

Domenica 25 giugno dalle 21 a mezzanotte, puntata speciale di “Crimini e Criminologia” su Cusano Italia TV (canale 264 del digitale terrestre) dedicata ai 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi. Interverranno in esclusiva: Pietro Orlandi e il legale della famiglia Orlandi avvocato Laura Sgrò.