Nessuna disposizione d’arresto per l’eurodeputato Andrea Cozzolino, che, dopo essere stato indagato nell’ambito del Qatargate, è stato rilasciato oggi.
Il politico, in compagnia dei suoi legali, ha lasciato la procura federale di Bruxelles dopo essere stato ascoltato dagli inquirenti per ben 5 ore, durante le quali il nuovo giudice ispettore Aurélie Dejaiffe ha voluto sondare il grado di coinvolgimento del parlamentare europeo sullo scandalo che l’anno scorso ha investito i vertici dell’UE.
Qatargate, Cozzolino rilasciato. I suoi legali: “Ha negato ogni addebito”
Con Qatargate si intende un giro illecito di mazzette provenienti soprattutto dal Qatar, ma anche dal Marocco, ed elargite al Parlamento europeo con il fine di influenzarne la politica. L’eurodeputato Cozzolino è stato ora chiamato a chiarire un suo possibile coinvolgimento in quello scandaloso prestito di denaro in un lungo interrogatorio a Bruxelles.
Al termine della “chiacchierata“ con il giudice istruttore, il legale di Cozzolino, Francesco Conte, ha detto che il suo assistito «ha risposto a tutte le domande, negando ogni addebito». Per il momento dunque, come avvenuto ad altri parlamentari europei rilasciati nelle scorse settimane, l’eurodeputato italiano dovrà solo rispettare alcune prescrizioni, tra cui l’obbligo di restare a disposizione degli inquirenti e di cominciare i suoi spostamenti fuori dal Belgio.
L’on. Andrea Cozzolino è libero. Il giudice istruttore, dopo aver completato l’interrogatorio iniziato lunedì, durante il quale l’eurodeputato ha risposto a tutto le domande contestando puntualmente tutti gli addebiti, ne ha disposto la liberazione. Il provvedimento prevede alcune prescrizioni di rito, come non aver contatti con gli altri indagati e il comunicare preventivamente i suoi spostamenti dal Belgio.
Questa la spiegazione degli avvocati dell’eurodeputato, Federico Conte, Dezio Ferraro e Dimitri de De Beco, che continuano a seguire il loro assistito a Bruxelles.
Si riapre il capitolo Qatargate
Il rilascio di Cozzolino non è l’unica notizia che in questi giorni sta solcando le cronache per quanto riguarda le indagini aperte sul Qatargate. Pochi giorni fa, infatti, l’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili aveva attaccato l’Europa, attraverso i suoi avvocato, accusandola di aver violato la sua immunità parlamentare in occasione delle indagini proprio riguardo al recapito di mazzette dal Qatar e dal Marocco.
Kaili era già stata portata in carcere per una detenzione preventiva ed era stata rilasciata solo il 25 maggio, dopo 5 mesi di fermo. Ora la vicenda per lei si riapre, mentre proseguono gli interrogatori e le indagini della polizia belga relative al più grande scandalo che ha investito la politica europea.