Maggioranza in panne sul Dl Lavoro: la seduta in Senato di oggi, mercoledì 21 giugno 2023, è stata sospesa. Quello che si è verificato è stato un pareggio esatto, 10 a 10. Pareggio che, nei fatti, si traduce nella bocciatura degli emendamenti. E mentre il governo stava andando verso il ko in Commissione, le opposizioni hanno subito cominciato ad esultare (e criticare).

Dl Lavoro, maggioranza in panne: cos’è successo in Aula

Attorno alle 10 di stamattina, con la relazione della senatrice di Fratelli d’Italia Paola Mancini, è iniziato in Aula al Senato l’esame del Dl Lavoro nel testo proposto dalla Commissione, che lo scorso giovedì ne aveva concluso l’esame. Una volta terminata la discussione generale poi, la seduta è stata sospesa.

In seguito però, al momento della votazione, c’è stato un vero e proprio scossone. È infatti finito in pareggio il voto della Commissione Bilancio sul pacchetto di emendamenti presentati dalla relatrice Paola Macini di FdI. 10 senatori di maggioranza contro 10 senatori dell’opposizione. Dunque, la maggioranza è andata sotto.

Di conseguenza la Commissione è stata sospesa, dal momento che mancava il parere necessario ad esaminare in Senato le nuove proposte di modifica presentate nella mattinata di oggi, mercoledì 21 giugno 2023. A questo punto allora, sarà necessario convocare una conferenza dei capigruppo per decidere quali saranno i propri passi e per capire come proseguire i lavori.

Nel frattempo, secondo diverse indiscrezioni (che per il momento arrivano da fonti anonime ma comunque vicine all’Aula), sul tavolo degli imputati ci sarebbero diversi senatori di Forza Italia, il partito fondato dall’ex premier Silvio Berlusconi, che sarebbero risultati assenti.

Qual è la situazione adesso?

A spiegare, tra gli altri, qual è la fotografia di adesso in Senato è stato il dem Daniele Manca, il quale ha sottolineato che la crisi in questione è nata da un provvedimento simbolo. Queste le dichiarazioni del senatore del Pd:

C’è una difficoltà oggettiva. Loro sono andati in crisi su un provvedimento simbolo, il decreto lavoro, un fatto grave. Non hanno avuto i numeri sui profili finanziari di tutti gli emendamenti del relatore. C’è un modo di procedere della maggioranza diviso, da dilettanti allo sbaraglio.

E ancora:

Facendo così compromettono le relazioni con l’opposizione, abbiamo fatto la discussione generale in Aula su un provvedimento di cui non conosciamo l’esito.

Sempre dal Pd è arrivato l’intervento di Elly Schlein, segretaria del partito. La politica ha affermato:

La maggioranza è nel caos. Dopo quanto avvenuto alla Camera sul Mes, con il ministero dell’Economia che sconfessa la propaganda del governo, oggi al Senato non riesce a far approvare emendamenti preparati all’ultimo minuto, che cercavano di mettere toppe ai tanti obbrobri contenuti nel Dl Lavoro, e va sotto.

A criticare quanto successo oggi è stato anche Stefano Patuanelli, capogruppo del Movimento 5 stelle in Senato. Il pentastellato ha dichiarato:

Sul loro provvedimento simbolo, il Decreto Precariato (che chiamano Decreto Lavoro), la maggioranza va sotto in Commissione Bilancio. Lo stato comatoso continua…

Il commento della Lega

Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, ha avanzato una proposta oggi, commentando l’iter del Dl Lavoro bloccato da parte della Commissione Bilancio. La proposta è composta da un aut aut. O tornare ad esprimersi sugli emendamenti, oppure ritirarli del tutto. Queste le parole di Romeo:

Al di là della questione politica che resta (noi avremmo fatto la stessa cosa, se fossimo stati al vostro posto) propongo che o la commissione Bilancio torna a esprimersi per fare la valutazione del parere, positivo o negativo che sia, o c’è sempre l’alternativa che gli emendamenti vengano ritirati e si prosegua nello svolgimento normale del decreto. Queste sono le due opzioni sul tavolo senza star a perdere tempo.

In seguito, il capogruppo leghista in Senato ha ammesso che qualche incidente di percorso può succedere, ma comunque bisogna andare avanti e non rallentare il percorso del Dl Lavoro. Il politico ha concluso il suo discorso così:

Gli incidenti possono capitare, la maggioranza farà ammenda di questo ma non rallentiamo un iter, anche perché alla Camera stanno aspettando il decreto.

A parlare di “incidenti di percorso” è poi anche il vice segretario della Lega, Crippa. Ribadisce di essere membro del Carroccio, non di Forza Italia, il partito che mancava.

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La risposta di Forza Italia

Non si è fatto attendere il commento su quanto successo da parte di Forza Italia. Nello specifico, Dario Damiano, membro azzurro in Commissione Bilancio, ha spiegato:

Solo un ritardo, ho fatto un intervento per dichiarare il voto favorevole di FI, ma poi ho chiesto 15 minuti per una riunione del gruppo su un altro tema e hanno iniziato prima. La sinistra deve costruire argomenti più forti.

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