Sospensione a vita della patente per chi viene fermato dopo aver assunto droghe e alcol, per chi usa il cellulare durante la guida, per chi procede contromano e per tutti i comportamenti correlati statisticamente all’incidentalità. Questo, in soldoni, ciò che Matteo Salvini auspica con la nuova stretta al codice della strada.
Forse anche alla luce dei tragici fatti di Casal Palocco, il leader della Lega intende dimostrare tolleranza zero per chi non guida responsabilmente. Secondo Salvini infatti è fondamentale riportare «l’educazione stradale al primo posto» e sradicare comportamenti scorretti che ogni anno causano centinaia di vittime sulle strade d’Italia.
Abbiamo messo l’educazione stradale, la prevenzione, i controlli e poi sanzione pesante per chi sbaglia, arrivando alla revoca a vita per la patente per i recidivi, che uccidono, ormai capita troppo spesso, guidando drogati o ubriachi.
Nuovo Codice della Strada, Codacons: “Favorevoli a qualunque stretta”
Oltre ad un “ergastolo“ per la patente di chi giuda ubriaco, drogato o con il telefono in mano, che sarà dunque revocata a vita, la stretta di Salvini intende anche porre l’obbligo di dotare le vetture dei bevitori recidivi con un alcolock (un etilometro montato sull’auto che dovrebbe bloccarne l’avvio nel caso il conducente fosse ubiraco). Non solo. Il ddl firmato dal capo del Carroccio si esprime anche sulla regolamentazione dei monopattini, novità accolta con favore dal Codacons.
Appoggiamo la stretta in tema di sicurezza stradale e qualsiasi misura tesa a sospendere la patente a chi mette a rischio la propria vita e quella altrui attraverso comportamenti pericolosi alla guida.
Questo il plauso di Carlo Renzi, presidente del Codacons, alla proposta della Lega. Renzi poi puntualizza:
Crediamo che la patente debba essere ritirata a vita a quei soggetti che guidano sotto effetto di alcol o droghe, e a chi usa il cellulare alla guida per realizzare video e contenuti da pubblicare sui social network, comportamenti sempre più diffusi tra i giovani come purtroppo dimostra la tragedia di Casal Palocco.
Sui monopattini Carlo Renzi invece commenta:
Riteniamo poi particolarmente importanti le novità sui monopattini, considerato che da anni il Codacons chiede l’obbligo di casco, targa e assicurazioni per chi guida tali mezzi, sempre più spesso coinvolti in incidenti anche gravi. Il governo deve però adoperarsi per incrementare la presenza delle forze dell’ordine lungo le strade, perché senza un aumento dei controlli qualsiasi misura di inasprimento delle sanzioni sarà del tutto inutile.
Aumento dei limiti di velocità: il no dell’Asaps
Ma le proposte di Salvini nel nuovo Codice della Strada non hanno trovato il favore di tutti, almeno non nella loro interezza. Il Presidente dell’Asaps, associazione amici e sostenitori della Polizia stradale, Giordano Biserni ha messo in guardia sulla proposta di aumentare i limiti di velocità sulle strade italiane.
Siamo l’unico Paese in Europa che aumenta i limiti di velocità in questa epoca invece di diminuirli. Siamo contrari a questa proposta che ci sembra contraddittoria rispetto alla riforma del codice della strada interpretato in chiave di sicurezza.
Secondo Biserni, gli effetti negativi dell’aumento dei limiti di velocità non si conterebbero solo nella perdita di vita negli incidenti, ma anche nei termini di un maggiore consumo di carburante e, quindi, inquinamento. D’altro canto, i vantaggi della maggior velocità (al massimo qualche minuto in meno di viaggio) sembrano irrisori rispetto ai rischi.
Il guadagno di tempo nel poter viaggiare fino a 150 km/h sull’autostrada è trascurabile: nel caso del tratto Rimini-Milano sarebbe di 17/18 minuti, neppure il tempo di un aperitivo. Con il nuovo limite si potrebbe raggiungere una media di 157 km/h senza ricorrere in sanzione e cavarsela con circa 173 euro di multa e appena 3 punti della patente in meno viaggiando a una media di 200km/h. Penso sia molto pericoloso.
Conclude il presidente dell’Asaps.