È prevista per il prossimo venerdì, il 24 giugno 2023, a Padova, la manifestazione delle mamme arcobaleno davanti al Tribunale dopo i recenti avvenimenti che hanno scosso la comunità Lgbtq. Il sit-in si terrà a partire dalle 11 di mattina e si prevede l’arrivo di centinaia di persone. “Noi siamo genitori, non siamo criminali”, sostengono le donne.
Padova, manifestazione delle mamme arcobaleno venerdì 23 giugno
Non si arrendono dunque le mamme arcobaleno di Padova, ma anche di tutte quelle presenti in Italia e non. A organizzare la manifestazione di venerdì 23 giugno è, in particolare, la prima coppia che ha ricevuto dalla Procura della città la notifica dell’impugnativa dell’atto di nascita della loro bimba. La piccola ha solo 6 anni. A breve saranno anche molte altre famiglie omogenitoriali a ricevere lo stesso provvedimento.
Quest’ultimo è appena stato inviato ai nuclei familiari di tutti i 33 bambini iscritti all’anagrafe del Comune di Padova. Il motivo? Il documento riporta “illegalmente” anche il nome del cosiddetto “genitore 2”. Così, le mamme arcobaleno fanno sentire la loro voce e il loro dissenso. Decidono dunque di protestare davanti al Tribunale della città. “Giù le mani dai nostri figli” sarà lo slogan della manifestazione che si terrà tra due giorni a Padova.
Le due madri che si stanno dando da fare per il sit-in inoltre sostengono:
Noi non siamo dei criminali. Noi siamo dei genitori. La Procura è sempre stata a conoscenza degli atti di nascita di questi 33 bimbi ma li ha impugnati solo ora. Evidentemente lo ha fatto in seguito alle pressioni del governo.
Le donne dunque non solo criticano la decisione della Procura, ma anche il fatto che questa è a conoscenza dell’esistenza dei 33 bambini da tempo. Nonostante ciò, ha deciso solamente adesso di inviare il provvedimento e contrastare la dicitura a proposito del “genitore 2”.
E ciò è accaduto ora perché, come sostengono le mamme arcobaleno, ci sono state non poche pressioni da parte del governo italiano guidato attualmente dalla Presidente del Consiglio leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Irina Shaparava: “Persecuzione politica”
A prendere parola, mentre la notizia riguardante i figli delle mamme arcobaleno a Padova sta facendo il giro del web e dei social, è anche Iryna Shaparava, referente delle Famiglie arcobaleno in Veneto. Parla, nello specifico oggi, mercoledì 21 giugno 2023, di “persecuzione politica”. Queste le sue parole:
Noi stiamo subendo, in questo momento, un vero e proprio attacco politico. Come mai tutto questo accade ora, guarda caso con l’arrivo della nuova sostituta procuratrice Valeria Sanzari? La sua decisione va contro le famiglie monoaffettive, con un ragionamento basato sull’omofobia che va contro la dichiarazione Onu sui diritti dei bambini.
E ancora Iryna Shaparava:
Le mamme Arcobaleno coinvolte sono di sicuro fortemente arrabbiate e incredule. È davvero gravissimo che voi nella città di Padova si sia andati indietro di sei anni, impugnando gli atti di nascita dal 30 agosto 2017.
Poi la referente delle Famiglie arcobaleno in Veneto continua a commentare l’operato di Valeria Sanzari, la nuova sostituta procuratrice. Afferma:
Sanzari sapeva bene che la sua impugnazione avrebbe alzato un polverone, ma si limita a un semplice “Ho applicato la legge”.
Adesso però, la palla passa al Tribunale della città che il prossimo 14 novembre deciderà se quest’atto è legittimo o meno. Prima di quella data è probabile che non ci sarà alcuna particolare risposta. Ma non per questo le famiglie arcobaleno se ne staranno con le mani in mano. Anzi, continueranno a far sentire la loro voce e a dimostrare di essere dei genitori a tutti gli effetti. La loro speranza rimane sempre quella di non subire più discriminazioni di questo tipo.
Il commento di Arcigay e Zan
L’associazione Arcigay definisce quanto sta succedendo in questi giorni a Padova come qualcosa di “surreale e umanamente impressionante”. A commentare la vicenda è anche il noto parlamentare del Partito Democratico Alessandro Zan. Egli sostiene:
Stiamo parlando di una decisione disumana, di una crudeltà inaudita. Questo però è il risultato di un vuoto normativo che la destra non ha nessuna intenzione di colmare. Il suo progetto è di discriminare le coppie omogenitoriali e tutta la comunità Lgbtq+, è una politica che si gira dall’altra parte con furia ideologica.