Non ce l’ha fatta il giovane motociclista coinvolto nel terribile incidente avvenuto a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia. Fatale lo schianto contro un’automobile Renault Clio registrato Venerdì scorso.

La vittima si chiamava Antonio Tito Camboni. Aveva 35 anni, era originario di Novellara, ma ora residente a Suzzara insieme alla famiglia. Lascia la moglie Elisabetta e i due figli Alessandro e Emma, rispettivamente di 9 e 7 anni. Dal 2020 era impiegato come operaio nell’azienda Simol con sede a Codisotto di Luzzara.

Le sue condizioni erano apparse fin da subito disperate. Il giovane motociclista aveva riportato serie ferite nell’impatto con l’automobile. In seguito alla collisione sia la sua due ruote che l’utilitaria avevano preso fuoco. Il 35enne era così rimasto ustionato gravemente sull’85% del suo corpo.

Trasportato d’urgenza all’Ospedale Maggiore di Parma era stato ricoverato in prognosi riservata. Per tre giorni ha lottato tra la vita e la morte. Nelle ultime ore però il suo quadro clinico è peggiorato.

L’équipe ospedaliera ha tentato in tutti i modi di strapparlo al tragico destino, ma si è dovuta arrendere quando il suo cuore ha cessato di battere.

Incidente Reggiolo: la ricostruzione dell’incidente

Lo scontro poi risultato fatale è avvenuto intorno alle ore 18:00 di Venerdì 16 Giugno 2021. Al caso stanno lavorando i Carabinieri della stazione di Boretto. I militari stanno cercando di individuare con esattezza la causa dell’incidente e di attribuire le responsabilità.

Da una quanto finora ricostruito il 35enne era in sella alla motocicletta Aprilia. L’uomo stava percorrendo via Cattanea alle porte del comune di Reggiolo. Da quanto appreso, si stava spostando dal comune di residenza per arrivare a Novellara per far visita ai genitori, Pietro e Francesca.

Per cause ancora in via di accertamento, il motociclista è entrato in collisione con una Renault Clio, guidata da un 53enne residente a Reggiolo.

L’impatto è avvenuto con estrema violenza. Entrambi i veicoli hanno preso fuoco. Il 35enne era rimasto gravemente ferito non solo dal terribile urto ma anche dalle fiamme.

Immediatamente era scattata l’emergenza. I Carabinieri della stazione di Boretto si sono precipitati sul posto con diverse unità di soccorso medico. Una squadra di Vigili del Fuoco di Mantova aveva provveduto ad estinguere le fiamme e mettere in sicurezza l’intera area.

La gravità dell’incidente aveva indotto il centro medico di emergenza regionale ad inviare sul posto anche un mezzo di elisoccorso per un più veloce trasferimento dei feriti in ospedale.

Le condizioni del 35enne erano molto critiche. I sanitari hanno evidenziato severi traumi da contusione e soprattutto gravi ustioni di terzo grado su tutto il suo corpo.

Hanno così provveduto al suo trasferimento in codice rosso mediante l’elicottero all’Ospedale Maggiore di Parma. Ricoverato immediatamente in prognosi riservata, i dottori hanno cercato ogni manovra per salvargli la vita. Il peggioramento nelle ultime ore è stato però fatale, con l’équipe ospedaliera che ha annunciato il suo decesso.

Il ricordo di chi conosceva la vittima

La tragica e prematura scomparsa di Antonio Camboni ha sconvolto tutta la comunità locale, ed in particolar modo amici e conoscenti oltre la sua famiglia.

In molti hanno espresso dolore commentando la notizia sui social. Gli amici hanno ricordato il 35enne come una persona sempre solare, un padre esemplare e un lavoratore instancabile.

Anche i colleghi di lavoro hanno ricordato le doti del giovane operaio, impiegato nel reparto di montaggio, sempre volenteroso e disponibile con tutti.

Spetta ora alle autorità stabilire l’esatta dinamica dell’incidente che ha spezzato la sua vita. Dall’analisi dei rilievi stradali, i militari avranno maggiori informazioni per attribuire le responsabilità. Infatti non è ancora del tutto chiaro come i due veicoli siano entrati in collisione e se la tragedia potesse essere evitata.