Giorgia Meloni ci riprova con Emmanuel Macron. I rapporti con il Presidente della Francia non sono mai stati – per usare un eufemismo – eccelsi. I due faticano ad intendersi e questo rischia di ledere alle relazioni diplomatiche tra i due paesi. Giuseppe Conte lo fa notare nel suo intervento ad Otto e Mezzo e lo fa ricordando, invece, quello che era il suo rapporto con Macron. Pur nel rispetto dell’autonomia di un paese – ha detto il Presidente del Movimento 5 Stelle – è importante trovare una cooperazione “Come ho fatto io – ha voluto ricordare – quando anche grazie a Macron ho portato a casa il risultato del PNRR”. Macron deve andare d’accordo con l’Italia, se non altro per i tanti investimenti fatti nel nostro paese – Stellantis, per citarne uno solo e cogente – ma c’è un problema di modalità di intendere la politica alla base. I tentativi, come si sta vedendo in queste ore, andranno avanti.

Guerra in Ucraina, Conte all’attacco: “Meloni prende ordini”

Giuseppe Conte è poi intervenuto, su sollecitazione della conduzione, sul tema della guerra in Ucraina. La posizione del Movimento 5 Stelle è, ab inizio, diversa da quella della maggior parte dei partiti parlamentari: per la pace ma non per il sostegno dell’Ucraina attraverso la fornitura di armi. Il presidente del 5 stelle ha però tenuto a precisare: “Ho sempre chiarito fin dall’inizio che c’è, in questa vicenda, un aggressore ed un aggredito” ha detto lasciando intendere di riconoscere la Russia quale potenza ad aver dato inizio alle ostilità. Ha poi criticato e rispedito al mittente le accuse di chi gli attribuisce delle simpatie putiniane aggiungendo che:

Il tema è come uscire da questa escalation militare perché la strategia perseguita fino ad ora non giova. Meloni ha dimostrato bellicismo in piena continuità con Draghi, non vedo prospettive che l’Italia possa avere un ruolo decisivo verso il negoziato. Io non ho mai preso ordini da nessuno.

Sull’addio a Berlusconi

Esprimo sincero cordoglio ai familiari e alla comunità politica che ha seguito Berlusconi ma serve anche evitare ipocrisie e dobbiamo rimarcare l’enorme distanza tra la parabola politica di Berlusconi ed i principi politici del Movimento 5 Stelle

Così Giuseppe Conte ha motivato la decisione di non prendere parte ai funerali di stato per Silvio Berlusconi e spiegato il motivo per cui nessun parlamentare pentastellato ha preso parola oggi in Parlamento. Poi ha aggiunto:

Berlusconi è stato l’uomo che ha creato una grande anomalia di cui si è risentito il riflesso in Italia ed in Europa ed è la persona che ha creato una torsione istituzionale con le leggi ad personam. A me, personalmente, non ha insegnato nulla. Ma gli riconosco delle capacità di comunicazione e di seduzione, e che è sempre stato un vero europeista. Ma il giudizio politico sulla sua parabola è in grande contrasto con il Movimento 5 Stelle.

L’apertura a Schlein e la difesa di Grillo

Il riavvicinamento tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle è sotto gli occhi di tutti tant’è che Giuseppe Conte ha detto: “Io tendo la mano ad Elly Schlein a tal punto che ci siamo sentiti e sapevo sarebbe venuto alla manifestazione organizzata dal Movimento 5 Stelle”. Poi ha anche espresso parole in difesa di Beppe Grillo finito nel ciclone mediatico per la battuta sui brigatisti. Per Conte si sarebbe trattato di un pretesto per eclissare il successo della iniziativa del suo partito: “Ormai conosco il sistema mediatico italiano, le redazioni di giornale erano già pronte a scrivere del flop dell’iniziativa del Movimento 5 Stelle”. Sul ruolo di Grillo:

Ha un contratto che verrà rinnovato. Il suo ruolo di garante è importante ma l’indirizzo politico detto io con gli organi statuari del partito.