Tre bonus per cambiare il condizionatore e ottenere gli sconti fiscali. Oltre alle caldaie, l’installazione dei condizionatori con pompa di calore è possibile risparmiando sugli impianti che possono essere anche elettrificati e rappresentare un novità per il futuro. Tra le strade per ottenere il bonus, c’è quella più semplice dell’agevolazione per le ristrutturazioni, con percentuale del 50 per cento. Ma si può arrivare anche al superbonus che, per il 2023, è pari al 90 per cento, passando per l’eco bonus del 65 per cento. In tutti e tre i casi, è necessario conoscere la funzionalità dei bonus prima di avviare operazioni di acquisto e di sostituzione del condizionatore.

Per una scelta che possa essere un investimento sostenibile dal punto di vista ambientale e dei consumi, è necessario considerare che gli impianti che funzionano a combustibili fossili andranno via via dismessi, anche quelli a gas e rinnovabili. A tal proposito, si ricorda la direttiva europea Case green e, soprattutto, i regolamenti europei Ecolabelling ed Ecodesign, tutti attualmente nella fase di approvazione a Bruxelles.

Tre bonus per cambiare il condizionatore: ecco quali sono, quali sconti assicurano e quali sono i paletti all’esecuzione dei lavori

Tre bonus per poter cambiare il condizionatore nel 2023 beneficiando degli sconti sul prezzo di acquisto e di installazione. Il bonus ristrutturazione è quello di più facile applicabilità per l’installazione del nuovo condizionatore e permette la detrazione fiscale del 50 per cento. L’acquisto del condizionatore permette di avere un limite di spesa di 96.000 euro con uno sconto massimo – del 50 per cento – pari a 48.000 euro. Si può fare il cambio dei condizionatori con il bonus casa sulle unità immobiliari residenziali. Non è necessario sostituire un precedente impianto di climatizzazione invernale per beneficiare del bonus.

In alternativa, si può utilizzare l’eco bonus che offre uno sconto del 65 per cento sul prezzo di acquisto e installazione. Questo bonus non fa differenza sulla tipologia di immobile sul quale dovrà essere installato il condizionatore. Rispetto al bonus ristrutturazione, con l’eco bonus si ha un tetto massimo di spesa pari a 30.000 euro. Ma occorre sostituire integralmente o parzialmente l’impianto di climatizzazione invernale con pompa di calore ad alta efficienza. Sulla sostituzione con l’eco bonus è necessario prestare attenzione ai valori da raggiungere. In particolare, occorre far riferimento ai coefficienti di prestazione energetica Cop e Cue e all’indice di efficienza energetica Eer, rapportandoli con i valori minimi da raggiungere che sono indicati nell’Allegato F del decreto del ministero dello Sviluppo Economico (Mise) del 6 agosto 2020.

Superbonus 90% o 110%, quando si può usare per cambiare i condizionatori?

La terza possibilità per cambiare il condizionatore con i bonus è quella offerta dal superbonus con il 90 per cento di detrazione fiscale nel 2023. Tale percentuale, infatti, è valida fino al prossimo 31 dicembre prima di scendere ulteriormente al 70 per cento. È importante precisare che l’intervento andrebbe fatto con il 65% di beneficio fiscale, ma in caso di intervento trainato o trainante si può utilizzare il superbonus 90%. Se per il cambio dei condizionatori nei condomini non vi sono particolari regole da seguire rispetto al superbonus, per i proprietari delle villette unifamiliari e le unità indipendenti occorre verificare il quoziente familiare. Tale quoziente deve essere di valore massimo di 15mila euro per poter accedere al superbonus 90% per il 2023.

Ulteriore paletto nell’utilizzo del superbonus è il raggiungimento di due classi energetiche superiori mediante i lavori di efficientamento. Il raggiungimento del requisito si accompagna anche agli adempimenti burocratici necessari, consistenti nella presentazione dell’asseverazione dei requisiti tecnici e di congruità delle spese sostenute. Inoltre, le villette che dovessero effettuare questo tipo di intervento possono arrivare al 110% fino al prossimo 30 settembre, grazie alla proroga operata dalla conversione in legge del decreto 11 del 2023.