Si è tenuto all’Eliseo l’incontro tra Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Un bilaterale volto anche a spegnere alcune tensioni sorte tra Italia e Francia, come quelle sulla questione migranti.

Al termine del vertice, il leader parigino ha aperto il suo intervento alla stampa con un messaggio di cordoglio a nome della Francia per la scomparsa di Silvio Berlusconi. Il presidente francese ha poi ribadito la comune volontà di sostenere l’Ucraina e i suoi cittadini.

Come europei ed alleati dobbiamo sostenere insieme il popolo ucraino dal punto di vista umanitario ma anche militare. Voglio ringraziarla per la chiarezza del suo sostegno. Dobbiamo continuare a sostenere i cittadini ucraini, a fare in modo che la controffensiva sia efficace. A brevissimo termine il nostro aiuto all’Ucraina è militare. Il nostro sistema terra-aria è oggi dispiegato e operativo in Ucraina. Si tratta di un contributo importante che permette di proteggere le popolazioni civili dai missili russi. E’ un esempio concreto di quello che Francia e Italia possono fare insieme per l’Ucraina.

L’auspicio di Macron è che il sodalizio tra Roma e Parigi “possa continuare in questa maniera”. Tra gli argomenti all’ordine del giorno la politica economica e le stesse sfide legate all’immigrazione.

C’è molto che possiamo fare insieme. Vogliamo rafforzare il controllo delle nostre frontiere esterne, di cui fa parte l’Italia come ingresso esterno. Dobbiamo trovare l’equilibrio giusto tra responsabilità e solidarietà tra tutti i Paesi.

Incontro Meloni-Macron, la premier: “Italia e Francia nazioni legate”

Dopo Macron è il turno di Meloni, che ribadisce il legame di profonda amicizia tra i due Paesi.

Voglio ringraziare Macron per l’accoglienza. Italia e Francia sono due nazioni legate, protagoniste in Europa, che hanno bisogno di dialogare. Molti e convergenti sono i nostri interessi comuni. La nostra collaborazione è stretta in molti settori. Condividiamo una sensibilità comune in molte materie: penso al tema del Mediterraneo, al sostegno all’Ucraina e alle discussioni a Bruxelles. Ci attende alla fine di questo mese un importante Consiglio europeo: siamo d’accordo che si debbano fare passi concreti rispetto a una visione della difesa della dimensione esterna. Bisogna superare la diatriba tra movimenti primari e secondari.

Meloni si è poi soffermata sulla cooperazione tra Roma e Parigi a livello strategico e culturale. Una chiosa sul tema dei migranti, tra i punti cardine del bilaterale dopo le frizioni dei mesi passati.

Non si può governare i movimenti secondari se non si lavora a monte su quelli primari. Centrare il partenariato con i Paesi dell’Africa per trovare alternative che ci consentano di favorire una migrazione legale e di stroncare i trafficanti. Non possiamo continuare a consentire lo schiavismo del terzo millennio. Per questo bisogna cooperare.

Tra i temi caldi anche il sostegno all’Ucraina, fortemente ribadito dalla presidente del Consiglio.

Non c’è dubbio che Italia e Francia continueranno a sostenere la causa. Se noi non lo facessimo non ci troveremmo di fronte a un mondo molto più caotico. La guerra si avvicinerebbe a casa nostra. Gli ucraini stanno difendendo la nostra libertà. Non deve vincere la legge del più forte.