Complice una stagione invernale, quella vista nel 2022, relativamente calda con temperature che non hanno mai fatto segnare rilevanti record nella discesa della colonnina di mercurio e l’ampia diffusione, sia sul territorio nazionale sia nell’intera Europa, d’impianti per la produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili, come il fotovoltaico o l’eolica; sono stati fattori fondamentali, che hanno permesso di risparmiare una notevole percentuale di gas presente negli impianti di stoccaggio.

Ovviamente l’ampia, quanto ormai capillare, diffusione d’impianti per la produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili ha permesso un duplice effetto sul mercato energetico; garantendo sia energia elettrica a basso impatto ambientale, permettendo una notevole diminuzione delle emissioni inquinanti immesse nell’atmosfera, ma anche una sostanziale discesa dei prezzi delle materie prime energetiche.

Tra gennaio del 2022 e marzo del 2023, la produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili ha permesso un risparmio stimato di circa il 12% del gas accumulato, durante i mesi estivi, negli impianti di stoccaggio; il che equivale a circa quattordici miliardi di metri cubi in più presenti negli impianti di stoccaggio rispetto agli anni passati.

Energia, il braccio i ferro con il Cremlino:

Con l’instabilità geo-politica che ha caratterizzato i lunghi mesi del 2022, a seguito dell’invasione militare della Russia ai danni dell’Ucraina; l’Europa, molto vincolata a livello energetico con Mosca per le forniture di gas metano, ha vissuto lunghi mesi di forte instabilità energetica.

Durante i mesi estivi, sotto la continua minaccia del Cremlino d’interrompere le forniture di gas dirette verso l’Europa, qualora le politiche europee non fossero state meno propense a condannare sia economicamente, con le sanzioni imposte sull’export russo, e sia diplomaticamente l’azione militare intrapresa da Mosca; molti paesi europei hanno attuato, in tempi record, politiche energetiche in grado di diversificare le forniture energetiche in vista dell’inverno 2023.

Diversificazione, una strategia vincente:

In Italia le strategie di diversificazione degli acquisti delle quote di gas, adottate durante i mesi estivi del 2022 e necessarie per il riempimento degli impianti di stoccaggio, hanno permesso di stoccare quantitativi di gas sufficienti per affrontare l’inverno 2022/2023 evitando possibili interruzioni del flusso di gas; scenario plausibile qualora i flussi d’import si fossero rilevati insufficienti per soddisfare la richiesta interna, tipica dei mesi più freddi dell’anno.

Le azioni congiunte, in tema di politica energetica, hanno permesso all’Europa di ottenere il 95% del riempimento degli stoccaggi di gas disponibile per affrontare l’inverno 2022/2023; un dato record rispetto alle percentuali di riempimento degli stoccaggi ottenuti negli anni precedenti, per le quali si confidavano negli abbondanti e costanti flussi energetici da Mosca verso l’Europa.

Inoltre, la costante accelerazione sull’istallazione d’impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ha permesso, a livello europeo, nel corso del 2022 la produzione di 625 TWh di energia elettrica green, pari a circa il 22% del fabbisogno energetico; ottenendo un notevole risparmio di gas metano, destinato alla produzione di energia elettrica.

Gianni Truini