Ad un centimetro dal baratro per poi trovare una soluzione. Marco Lanna si gode il salvataggio della Sampdoria lasciata nella mani di Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi che ora potranno ricostruire la squadra blucerchiata dalla Serie B scongiurando la sparizione del club. Per l’ex difensore della Roma è stata una presidenza durata diciotto mesi e vissuta con grande intensità conclusa con una retrocessione sul campo ma scongiurando l’incubo del fallimento che sembrava a un passo. Ora si potrà pensare al futuro con serenità tentando l’immediata risalita in Serie A per riconsegnare al pubblico ligure il palcoscenico che merita con Lanna che tornerà a vestire i panni di membro del CDA e di tifoso in tribuna.

Vale uno scudetto

La gioia per l’impresa arrivata a pochi istanti dal gong viene raccontata sulle pagine di Repubblica dove Marco Lanna spiega le difficoltà incontrate negli ultimi mesi e la soddisfazione per aver permesso alla Sampdoria di preseguire la propria storia. Una gioia che supera anche la retrocessione in Serie B. Ringrazia Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi per aver chiuso una trattativa che è sembrata sull’orlo del fallimento più volte.

Abbiamo rischiato tantissimo. Per questo il sollievo è così grande, la felicità incontenibile. Inutile girarci intorno: siamo stati a un centimetro dal portare i libri in tribunale. E sarebbe stato un disastro epocale. Più ardua dello scudetto. Là c’era un presidente meraviglioso come Paolo Mantovani, un allenatore straordinario, a cui io per esempio devo tutto, come Boskov, una squadra forte, con giocatori immensi, sarebbero da citare tutti, me ne consenta uno solo, l’eterno Gianluca Vialli. Là c’era la storia in campo, pronta a fare la storia sul campo, con un trionfo che non sarà mai dimenticato. Qui invece c’erano uomini spesso soli, con la loro tenacia, ma pure con le loro fragilità, immersi in una situazione allo sbando, pericolosissima.

Si fa presto a dire, la Sampdoria è un patrimonio di Genova, non può sparire, io stesso lo ho affermato tante volte, ma se poi accade? Se non arrivano persone come Manfredi e Radrizzani che credono in questo club, nella sua storia, nei colori, nella maglia, ma soprattutto, me lo lasci dire, nei suoi tifosi, eccezionali come entusiasmo, capaci di essere sempre in più di 20 mila allo stadio, a vedere, a incitare, a cercare di spingere una squadra che non vinceva mai? Io ho avuto tanta paura ed è il motivo per cui ora non ce la faccio a smettere di gioire. E le dico che sono tantissime le persone da ringraziare, se tutto è finito bene

Sono stati mesi di aspre contestazioni, i tifosi più volte sono scesi in piazza per manifestare il proprio dissenso verso la gestione di Massimo Ferrero. Una squadra che ha vissuto un declino nelle ultime stagioni concluso con la retrocessione in Serie B di quest’anno con Marco Giampaolo e poi Dejan Stankovic in panchina. Il popolo blucerchiato ha sostenuto la formazione fino all’ultima giornata rivolgendo tutte le critiche alla malagestione della proprietà. Marco Lanna ha voluto ringraziarli per il sostegno così come ha sottolineato l’importanza di tutti i dipendenti del club.

Voglio ringraziare i tifosi di tutti i settori dello stadio. I dipendenti, gente che per mesi non ha preso un euro e non ha saltato un giorno di ufficio. I fornitori. Molti erano anche tifosi, ci hanno dato una grossa mano. Senza le loro rinunce, il castello sarebbe crollato. Citi anche i consulenti, legali, fiscali. Chiudevano la luce della sede all’una di notte e alle sette e mezza del giorno dopo erano di nuovo lì.

E poi il Cda, tutto, nessuno escluso, anche io d’accordo, ma Bosco, Panconi, Romei, in ordine alfabetico, senza fare torto a nessuno. Ce l’abbiamo messa tutta, a volte tremando, ma sempre com tenacia ed entusiasmo. Lo ammetto, sa quante volte ci guardavamo e dicevamo: e se salta tutto per aria? Ricordo marzo, mese durissimo. Ma non ci siamo mai arresi, mai un passo indietro o di lato. E la Samp è ancora viva. Uno che ha vinto lo scudetto, non può mai sottrarsi. C’era bisogno, ho subito detto presente.

Si era persa un po’ di sampdorianità, io forse l’ho riportata, ricostruendo un ponte fra la società e la tifoseria, fra la città e la squadra. Questo sì, posso dirlo, come sono felice di aver riportato alla luce certi valori che ci ha insegnato Paolo Mantovani, un faro per me, e che rappresentano la strada maestra anche per il futuro, una cosa da cui la nuova proprietà, mi permetto di suggerirlo, non potrà prescindere. La Sampdoria deve vivere nello spirito di Paolo Mantovani e nell’inconfondibile stile che lui ha creato.

CDA del futuro? Manfredi e Radrizzani, loro decideranno. Hanno tutto il diritto di farlo, senza condizionamenti. Vanno aiutati, se hanno bisogno noi del Cda siamo pronti a dare suggerimenti, ma le strategie sono compito loro, ogni loro decisione, almeno da parte mia, sarà accettata con serenità. Intanto come Cda siamo stati riconfermati sino al 31 dicembre e non è poco. Cerchiamo di far fruttare al massimo questi sei mesi, poi si vedrà. C’era paura, ora solo sereno