Il Pd non ha pace, o forse non ne vuole avere. La direzione di ieri incentrata su un pretesto abbastanza ridicolo come la partecipazione della Segretaria Elly Schlein, alla manifestazione di sabato del Movimento 5 stelle. Come possa scandalizzare politicamente la partecipazione a una manifestazione su precariato e salari, è un vero mistero, soprattutto se le critiche arrivano dagli esponenti interni di un partito che dovrebbe fisiologicamente abbracciare determinate istanze.

De Masi: “In Italia ci sono tre sinistre diverse”

Per districarci nella complessità, masochista, del Partito democratico, ci siamo rivolti al Prof. Domenico De Masi, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus. Sulla manifestazione del M5S e la presenza di Schlein, il sociologo napoletano afferma che “si vede che nel PD non tutti sono della stessa opinione della Schlein. Noi in Italia abbiamo 3 sinistre: una che era quella del Pd che guardava soprattutto alle classi medie, poi il M5S che con Conte ha scelto di occuparsi del
proletariato e il sottoproletariato, infine una terza sinistra fatta dai vari gruppi più radicali. Sono tre sinistre così come ci sono tre
destre e secondo me farebbero bene a marciare ognuna secondo il proprio gruppo di riferimento per poi unirsi al momento delle elezioni.
” Poi su questo tema la chiosa malinconica, “se non si uniranno avremo un ventennio di destra”.

Grillo e le brigate di cittadinanza

Se cercare di capire quale partito vuole essere il Pd è un’impresa notevole, capire come si possa colpevolizzare Grillo e accusarlo d’inicitamento alla lotta armata, è invece molto semplice: la politica e parte della stampa pensano che gli italiani siano dei cretini. De Masi presuppone infatti che “in Italia c’è uno schieramento di stampa e tv tutta conservatrice ed è prevedibilissimo che reagissero male. Io ho trovato l’uscita di Grillo molto originale e intelligente. Qui il problema è instradare il dissenso verso forme di impegno civile. Chi si metterebbe il passamontagna per fare il terrorista, ora se lo mette non per creare violenza ma per fare attività sociali”.

La Meloni e il neoliberismo

Le politiche economiche è il vero tema contemporaneo, la politica riesce ancora ad incidere sulle scelte economiche? La domanda è quasi retorica per De Masi, gli obiettivi delle politiche neoliberiste sono chiari: “Il precariato è un obiettivo preciso delle politiche economiche neoliberiste. La cosa che stupisce è che la Meloni, che non dovrebbe essere neoliberista ma di politica economica statale, è totalmente neoliberista per le cose che ha fatto fin qui. I 5 Stelle si sono occupati di precariato in questi anni, lo stesso PD che adesso si sta riavvicinando ad una visione di sinistra, quando è venuto fuori il Rdc non è stato mica contento, aveva fatto il Rei che era unacaricatura del reddito di cittadinanza”.