La Cgil annuncia battaglia contro il ministro della Salute Orazio Schillaci: dopo il suo incontro con il ministro della Salute, Maurizio Landini ribadisce l’imminente manifestazione di Roma. Già ieri il segretario generale del sindacato aveva parlato di “sanità pubblica al collasso”.
Intervenendo all’Attivo della Cgil Piemonte, Landini aveva ribadito l’importanza di investire almeno il 9% del Pil in sanità ogni anno, sulla scia di Paesi virtuosi come Francia e Germania. Proprio questo uno dei temi del suo confronto con Schillaci, considerato dal segretario generale Cgil “un incontro molto deludente“.
L’unico risultato di questo incontro sta in nuovi tavoli che il governo intende convocare nel mese di luglio, uno sul problema dei contratti del settore privato, scaduti da tempo, e un altro più in generale, sulle varie tematiche che noi abbiamo posto. Sui punti di fondo non abbiamo avuta alcuna risposta, se non la disponibilità a fare altre tavoli.
Non aver ottenuto risultati soddisfacenti, secondo Landini, costituisce “una ragione in più, sabato 24, per manifestare a Roma, per chiedere la difesa e il rafforzamento della sanità pubblica“.
Incontro Schillaci-Landini sulla sanità pubblica, le richieste sindacali al ministro della Salute
A colloquio con i giornalisti, Landini ha illustrato le richieste del sindacato fatte pervenire a Schillaci. Dall’aumento della spesa sul fondo sanitario nazionale fino a nuove risorse per rinnovare i contratti nel pubblico e nel privato, con nuove assunzioni di infermieri e medici. Un progresso insostenibile con i tagli alla sanità denunciati negli ultimi anni.
Sui temi posti si deve aprire una trattativa per cambiare le cose. Non siamo disponibili ad accettare una progressiva privatizzazione del sistema sanitario, che deve rimanere pubblico e garantire diritti a tutti.
Anche ieri Landini aveva parlato del “processo di privatizzazione” in corso in Italia. E lo aveva fatto citando alcuni dati, a cominciare dai “40 miliardi tagliati negli ultimi 15 anni”. Una tendenza “da invertire”. Durante il tavolo al ministero della Salute, la Cgil ha posto anche il tema della sicurezza nei posti di lavoro e interventi su salute mentale, consultori, formazione.
In mancanza di risposte soddisfacenti, Landini ha concluso invitando i cittadini a manifestare e mobilitarsi, al fine di ottenere dal governo non un “impegno generico ma profondi cambiamenti” nella sanità italiana.