Della bimba scomparsa a Firenze non c’è ancora nessuna traccia. Oggi, martedì 20 giugno 2023, si è conclusa l’ispezione presso l’ex hotel occupato Astor, in via Maragliano, nella zona nord del capoluogo toscano. Qui la piccola Mia Kataleya Chiclio Alvarez viveva con la sua famiglia. A questo punto si fa sempre più strada l’ipotesi del rapimento della bambina.
Bimba scomparsa a Firenze: le ricerche proseguono fuori dall’hotel
L’ex struttura alberghiera occupata da diverse famiglie straniere è stata rovistata da cima a fondo in questi giorni. Ma della piccola Kata, bambina di 5 anni di origine peruviana, nessuna notizia. L’ispezione non ha portato al risultato sperato. Il suo corpo non è stato rinvenuto.
I sopralluoghi e le approfondite ispezioni presso l’ex hotel Astor situato nella zona nord della città sono avvenuti tra le giornate di domenica e lunedì. C’è stato un vasto dispiegamento di forze. Hanno partecipato alle ricerche uomini e donne carabinieri del Ros, del Sis e dei Gis. Di Kata, 5 anni, nessuna traccia.
I professionisti hanno concluso l’ispezione mediante una minuziosa disamina sia del piano terra, sia del seminterrato della struttura. Inoltre, in una nota dei carabinieri autorizzata dalla procura di Firenze che dirige le indagini, si legge:
Durante le analisi si è provveduto anche al contestuale svuotamento delle fosse biologiche e alla loro verifica mediante apparecchiature specifiche (sonde e videocamere).
Le attività però, nel complesso, non hanno fatto emergere nessun dato risolutivo sulla scomparsa della piccola Kata. A questo punto diventa sempre più probabile l’ipotesi di rapimento di minore a scopo di estorsione. Nel frattempo si continuano a visionare le telecamere di sorveglianza, nella speranza che qualcuna di queste abbia immortalato la bimba scomparsa con il suo presunto rapitore.
Kata è scomparsa da 10 giorni
È passata più di una settimana – dieci giorni per la precisione – dalla scomparsa della bambina di 5 anni di Firenze. Gli occhi e le orecchie di tutta l’Italia sono puntati su questo caso che sta tenendo le persone con il fiato sospeso. Gli investigatori continuano a lavorare e impegnarsi al massimo per ritrovare la bimba. A coordinare le indagini con il procuratore aggiunto Luca Tescaroli è il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, Christine Von Borries.
Una particolare attenzione in questi giorni viene data alla nuova pista che il padre della piccola Kata, Miguel Angel Romero Chicclo, ha fornito al pubblico ministero, da cui è stato sentito ieri, lunedì 19 giugno 2023. Per l’uomo, è possibile che i sequestratori abbiano portato via dalla struttura alberghiera fiorentina occupata la “bambina sbagliata”.
Per il padre di Mia Kataleya Chiclio Alvarez, non sarebbe stata lei il vero obiettivo dei rapitori. Rapitori che comunque per il momento rimangono senza identità. Il vero obiettivo sarebbe stata un’altra bambina, una sua coetanea. E, sempre secondo l’uomo, questa tesi sarebbe dimostrata dal fatto che per il momento non è ancora emerso un chiaro movente dietro il rapimento della bambina.
Come procedono le ricerche della bimba scomparsa a Firenze?
In ogni caso la Procura di Firenze sta continuando a lavorare su più fronti e sta cercando di seguire più piste. Al momento, come anticipavamo prima, l’ipotesi più probabile rimane quella del rapimento a scopo di estorsione. I genitori della bimba e i due figli, alcune settimane prima della scomparsa di Kata, avevano subito un’aggressione.
Essa sarebbe nata in seguito ad alcuni scontri tra fazioni che si sarebbero scatenate nell’ex hotel Astor per ottenere il controllo delle stanze. Il rapimento della bambina potrebbe infatti, seguendo questa strada, essere legato ad una qualche forma di vendetta o di intimidazione nei confronti di questa famiglia.
Si attendono infine le valutazioni dell’ex comandante dei Ris dei carabinieri, consulente della famiglia, Luciano Garofano. Quest’ultimo effettuerà un sopralluogo dentro l’ex hotel Astor. Al sopralluogo parteciperanno anche i genitori della bambina, accompagnati dai legali Filippo Zanasi e Sharon Matteoni.