Roma ha tutte le carte in regola per essere la sede di Expo 2030: la candidatura della Capitale italiana è al vaglio del comitato organizzativo. Dovrà vedersela con Busan, principale città portuale della Corea del Sud, e Riyadh, capitale e primo polo finanziario dell’Arabia Saudita. La decisione del Bie, il Bureau International des Expositions, non arriverà prima di novembre 2023.
Nella sua prossima riunione, l’organizzazione intergovernativa che gestisce le Esposizioni Universali e Internazionali sarà chiamata a decidere tra le tre metropoli. Nel corso della 173esima Assemblea Generale dell’Organizzazione, gli Stati membri voteranno a scrutinio segreto. L’elezione del Paese paese ospitante di Expo 2030 verrà portata a compimento secondo la regola “uno Stato, un voto“.
Qualora si tenesse davvero a Roma, l’Esposizione Universale 2030 avrebbe luogo dal 1° maggio al 31 ottobre 2030. La candidatura italiana è incentrata sul tema “Persone e Territori: Rigenerazione, Inclusione e Innovazione”.
Candidatura Roma a Expo 2030, l’ultima Esposizione a Dubai tra il 2021 e il 2022: più di 24 milioni di visite
Anche gli altri due Paesi candidati hanno formulato un’offerta tematica ben precisa. Per quanto riguarda la Repubblica di Corea, il Paese asiatico ospiterebbe la manifestazione a Busan dal 1° maggio al 31 ottobre 2030: il tema sarebbe “Trasformare il nostro mondo, navigare verso un futuro migliore”.
L’Arabia Saudita propone l’organizzazione dell’Expo mondiale 2030 dal 1° ottobre 2030 al 31 marzo 2031. Riyadh ha scelto il tema “L’era del cambiamento: insieme per un futuro lungimirante”.
L’ultima Esposizione Universale, Expo 2020 Dubai, si è rivelata piuttosto travagliata. Per colpa dell’emergenza Coronavirus l’iniziativa, che doveva tenersi da ottobre ad aprile 2021, è stata posticipata di un anno. Ha dunque aperto i battenti a ottobre 2021 ed è durata fino a marzo 2022. Negli Emirati Arabi Uniti il tema era “Connecting Minds, Building the Future”: a Dubai l’organizzazione ha contato una cifra record di oltre 24 milioni di visite.
Per quanto riguarda invece la prossima Esposizione Universale, quest’ultima si terrà a Osaka, nella regione del Kansai, in Giappone. Avrà luogo nel 2025 e sarà incentrata sul tema “Progettare la società del futuro, Immaginare la nostra vita di domani”.
Meloni: “Per Expo l’Italia ha tutte le carte in regola”
Già lo scorso gennaio, Giorgia Meloni aveva aperto all’ipotesi che l’Italia ospitasse Expo 2030. Secondo la premier, il nostro Paese “ha tutte le carte in regola per ospitare un grande evento mondiale all’insegna della sostenibilità, dell’innovazione e della rigenerazione urbana”. Meloni aveva esternato la propria posizione in una nota diramata da Palazzo Chigi.
La presidente del Consiglio aveva ribadito che Expo 2030 fosse “una priorità nazionale“. La candidatura di Roma “gode del sostegno dei cittadini italiani e di tutte le istituzioni nazionali e territoriali”. Proprio per difendere le proprie intenzioni, Meloni si è recata a Parigi in missione per sponsorizzare la Capitale durante l’assemblea generale del Bureau International des Expositions. Con lei anche il governatore del Lazio Francesco Rocca.
A rimarcare la posizione dell’esecutivo, fin dal proprio insediamento nel novembre 2022, anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il governo è fortemente impegnato nella candidatura di Roma a ospitare l’Expo del 2030. Il nostro progetto mira ad affrontare le sfide più urgenti come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, la sostenibilità, l’inclusività e l’innovazione, nonché a trovare soluzioni per i territori in cui viviamo.