In una lunga intervista rilasciata a StarCasinò, Nemanja Matic si racconta e fa un bilancio su questa prima stagione vissuta con la Roma. Il rapporto con la città, con Mourinho, con la squadra e soprattutto la passione contagiosa dei tifosi.
Matic, Roma e la prima stagione
Fine della stagione, è tempo di bilanci per tutti. Per le squadre, i presidenti e i direttori sportivi, che devono individuare pregi e difetti delle rose allestite e correre ai ripari in vista del prossimo campionato. Ma anche per i calciatori. Alcuni saranno soddisfatti di quanto fatto vedere in campo e per i risultati raggiunti, altri meno. In casa Roma la soddisfazione per la finale di Europa League raggiunta si contrappone alla delusione per il risultato con il Siviglia. Ma tutto sommato, nonostante la sconfitta e la mancata qualificazione alla prossima Champions League, l’annata è stata positiva. Ne è sicuro Nemanja Matic. Il centrocampista serbo, arrivato la scorsa estate in giallorosso dopo esser stato svincolato dal Manchester United, si è raccontato in una lunghissima intervista a StarCasinò.
“A Roma il clima è fantastico, molto meglio di quello di Manchester. A Londra non è male, ma a Manchester invece piove sempre” ha esordito il calciatore. “Ho avuto qualche difficoltà con la lingua italiana, ma sto facendo del mio meglio, continuo a fare esercizi e sto migliorando. Questa città piace a me e alla mia famiglia. Ci godiamo il clima, il cibo e le persone. Va tutto benissimo! I tifosi? Sono i migliori d’Italia. Non lo dico perché gioco qui – ha continuato il centrocampista – ma perché mi sono reso conto che le altre squadre, per avere lo stadio pieno, devono giocare bene per più partite. La fedeltà dei tifosi giallorossi invece è fantastica. Da quando sono arrivato, nell’ultimo anno, abbiamo sempre avuto più di 60 mila spettatori allo stadio Olimpico. È impressionante, non penso per nessun altro club valga la stessa cosa”.
Il rapporto con Mourinho
Arrivato in giallorosso con un accordo annuale, con opzione sull’anno successivo al raggiungimento del 50% delle presenze, Matic è stato convinto anche dalla presenza di Josè Mourinho in panchina. Un allenatore carismatico e determinato, con cui il centrocampista aveva già lavorato vestendo altre maglie e di cui ha grande stima. “Mi ha allenato in tre occasioni nel corso della mia carriera – ha detto ‘il Professore’, come lo chiamano i tifosi romanisti – e ne vado molto fiero. Capita spesso che gli altri ridano e mi prendano in giro, ma io so che lui mi rispetta e questo per me è importante. Tutti conoscono Mourinho come allenatore e spero che un giorno le persone possano dire che ero il Mourinho dei calciatori. Non posso che ringraziarlo”.
Il rapporto con i compagni
Giocatore d’esperienza, classe 1988. È bastato poco tempo a Matic per ritagliarsi il suo spazio all’interno della Roma. 50 presenze totali in questa stagione, tra Serie A, Europa League e Coppa Italia condite da 2 gol e 3 assist. Il centrocampista serbo ha trovato il suo habitat perfetto, anche grazie all’aiuto dei compagni di squadra.
“Avevo giocato con Smalling al Manchester e con Abraham al Chelsea. Lui aveva esordito quando io ero lì. Mi ha chiesto se mi ricordassi di quella partita e io ho risposto di no (ride, ndr). Era molto giovane. Mi ricordo che si allenava con noi. Abbiamo un buon rapporto, lui e Chris sono fantastici. Scherziamo spesso nello spogliatoio, ed è bello averli come compagni. Il derby? È simile alla sfida tra United e Liverpool. Il giorno della partita i tifosi sono molto carichi, ma gli italiani sono più appassionanti rispetto agli inglesi. Il derby conta tantissimo per loro. In Premier si pensa che è un derby, ma sai che tre giorni dopo c’è un’altra partita. Le persone si dimenticano presto. Qui invece non è così, è una gara importantissima. I tifosi se lo ricordano per tutto l’anno”ha concluso Matic.