L’Estonia riconoscerà il matrimonio omosessuale. Da oggi una bandiera sventola più in alto nel Paese baltico, che ha deciso di riconoscere i matrimoni fra coppie dello stesso sesso. La bandiera è quella arcobaleno, che fa di Tallinn la seconda capitale dell’Europa centrale a riconoscere le unioni omosessuali dopo la Slovenia.

Tallinn sceglie la parità

Il Riigikogu, il parlamento estone, infatti nella giornata di martedì ha approvato una legge, con 55 favorevoli e 34 contrari, che apre al riconoscimento dei matrimoni nelle famiglie arcobaleno, rendendo Tallinn la prima città fra le repubbliche baltiche a fare questo storico passo in avanti. La conferma è arrivata dalla stessa primo ministro estone, Kaja Kallas:

È ufficiale: l’Estonia ha legalizzato l’uguaglianza matrimoniale. Ci uniamo alle altre nazioni nordiche con questa decisione storica. Sono orgogliosa del mio paese. Stiamo costruendo una società in cui i diritti di tutti siano rispettati e le persone possano amare liberamente. La decisione entrerà in vigore dal 2024.

Estonia, matrimonio dal 2024

Il riconoscimento del matrimonio omosessuale in Estonia diventerà realtà a partire dal 1° gennaio 2024 e che arriva, per quanto riguarda i Paesi appartenenti all’ex blocco sovietico, secondo solamente dopo la Slovenia, che già nel 2022 aveva deciso di rendere egualitari i matrimoni fra coppie eterosessuali e quelle LGBTQ+ (e che si arricchisce anche di significato dopo le vicende che hanno coinvolto la procura di Padova e le famiglie arcobaleno nostrane). Il tutto è stato accompagnato da un profondo mutamento sul tema all’interno della popolazione estone, che secondo quanto riporta il Centro estone per i diritti umani, ha visto – a partire dal 2012 – un cambiamento non indifferente: secondo i dati, il 53% degli estoni attualmente sostiene l’uguaglianza del matrimonio. Si tratta di un aumento di sei punti percentuali rispetto a due anni fa e un forte aumento rispetto al 2021, quando solo il 34% degli estoni lo sosteneva. “Il sostegno all’uguaglianza matrimoniale tra le persone di età compresa tra 20 e 29 anni è del 75%”, ha affermato Egert Rünne, direttore esecutivo del Centro per i diritti umani. “Questo è un messaggio chiaro ai partiti politici: se vogliono attrarre elettori più giovani, devono difendere i diritti umani di tutte le persone in Estonia”.