Chi è Chico Forti l’ex produttore televisivo e velista italiano che nel 2000 è stato condannato per omicidio negli Stati Uniti d’America.
Per lui, in Italia, è nato un movimento che supporta la sua causa dichiarando il suo arresto come un’ingiustizia. Forti è attualmente detenuto al Dade Correctional Institution di Florida City, carcere di massima sicurezza nei pressi di Miami.
Chico Forti è accusato di frode e circonvenzione di incapace per l’acquisto di una struttura alberghiera, il Pikes Hotel, e di concorso in omicidio di Dale Pike, figlio di Anthony con il quale Dale stava trattando per l’acquisto dell’immobile. Forti si è sempre dichiarato innocente, vittima di un grosso errore giudiziario.
A ridosso di Natale 2020 l’annuncio del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale parla di un imminente ritorno in Italia di Forti, dopo una vicenda che, oltre che giudiziaria, ha assunto anche contorni politici.
Chi è Chico Forti: la sua storia
Enrico, detto Chico è originario di Trento dove nasce nel 1959. All’inizio degli anni ’90 si trasferisce in Florida, dove inizia ad investire nel settore immobiliare e in altre attività. Proprio a Miami incontra la sua nuova compagna, dalla quale ha avuto 3 figli.
Durante la notte del 15 Febbraio del 1998 viene accusato dell’omicidio di Dale Pike, il figlio del proprietario di una discoteca che Forti stava acquistando.
Il cadavere del giovane viene ritrovato nelle vicinanze di una spiaggia, a pochi passi da un ristorante dove il ragazzo aveva cenato proprio in compagnia di Forti. Ucciso da due colpi di pistola sparati alla nuca, accanto al corpo vi era anche una scheda telefonica, attraverso la quale è stato dedotto che le ultime telefonate del ragazzo erano state fatte all’imprenditore italiano.
A quest’ultimo sono state mosse accuse d’ordinanza ma nessuna vera prova è stata trovata: nemmeno quella del DNA, risultata poi negativa. Nessun testimone né ritrovamenti di armi. Le accuse riguardano prevalentemente indizi e sensazioni degli inquirenti.
Di contro, gli interrogatori a Forti hanno manifestato alcune incongruenze, e durante una perquisizione la polizia ha scoperto che l’imprenditore era coinvolto in alcune frodi immobiliari. L’accusa a Forti è di omicidio e nel 2000 viene condannato all’ergastolo senza condizionale.
Fin dal principio Chico Forti ha dichiarato di essere vittima di un errore giudiziario e di una vera e propria macchinazione. Anche se si è sempre rifiutato di rendere noti i verbali del processo. Nel corso degli anni è stata più volte richiesta l’istanza di usufruire dei benefici previsti dalla CEDU, con la possibilità di essere trasferito e scontare la pena in Italia, occasione che però fino ad oggi non è stata concessa.
I tanti possibili errori giudiziari
Forti venne accusato dalle autorità americane di “felony murder”, ovvero di un omicidio compiuto in esecuzione di un altro reato. Nel caso specifico, secondo i giudici americani Forti avrebbe ucciso Dale Pike in esecuzione di una truffa verso di lui e suo padre.
Secondo Chico, però, la Polizia che ha indagato sul caso ha commesso molti errori, negligenze e approssimazioni, come anche la magistratura giudicante. Nemmeno il giudizio di condanna è riuscito a dimostrare il movente dell’omicidio e contro di lui non ci sono né testimonianze né prove decisive.
In questi lunghi anni, la famiglia Forti non ha mai smesso di credere alle parole di Chico. I familiari portano avanti una costosa battaglia legale contro la Giustizia americana. Lo zio Gianni si è anche rivolto al Presidente della Repubblica, ma per il momento nulla si è mosso.
Su Facebook è attiva una pagina ufficiale con informazioni e dettagli aggiornati su questa complessa vicenda giudiziaria e sulle petizioni aperte per la liberazione di Chico, la pagina in questione si chiama “Fortifree”.